Scriviamo una storia assieme

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Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 26/11/2008, 15:56

un altro giochino, per divertirsi un pò.
Proviamo tutte assieme a scrivere una storia, non ci sono tante regole, io comincio e voi continuate, con una frase, o anche due o tre parole in sospeso per mettere in difficoltà il prossimo. L'unica cosa, che sia un discorso sensato, non importa se diventa un racconto comico, strappalacrime, o tutte e due le cose assieme.
Copiate e incollate il racconto, di volta in volta aggiungendo le vostre parole così si legge meglio....


C'era una volta.....
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Messaggiodi shamalu » 26/11/2008, 15:58

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Messaggiodi etabeta » 26/11/2008, 16:08

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi haruko » 26/11/2008, 16:16

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 26/11/2008, 16:23

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava.
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Messaggiodi etabeta » 26/11/2008, 17:01

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata
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Messaggiodi rosmirk » 26/11/2008, 17:07

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco.
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Messaggiodi etabeta » 26/11/2008, 17:19

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città; appena entrò c'era qualcosa come una ventina di persone tutte più o meno della stessa età che avevano avuto la sua brillante idea, ma non volle demoralizzarsi e attese paziente e speranzosa il tuo turno. Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi
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Messaggiodi rosmirk » 26/11/2008, 17:24

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città; appena entrò c'era qualcosa come una ventina di persone tutte più o meno della stessa età che avevano avuto la sua brillante idea, ma non volle demoralizzarsi e attese paziente e speranzosa il tuo turno. Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima.
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Messaggiodi etabeta » 26/11/2008, 17:28

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città; appena entrò c'era qualcosa come una ventina di persone tutte più o meno della stessa età che avevano avuto la sua brillante idea, ma non volle demoralizzarsi e attese paziente e speranzosa il tuo turno. Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima e la cosa più orribile era che non era solo; accanto a lui in un atteggiamento che lasciava poco spazio all'immaginazione c'era lei, la sua migliore amica, quella che l'aveva consolata tante notti dopo la rottura con Max dicendo che era un poco di buono e che non meritava una donna così
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi shamalu » 26/11/2008, 17:58

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città.
Appena entrò c'era qualcosa come una ventina di persone tutte più o meno della stessa età che avevano avuto la sua brillante idea, ma non volle demoralizzarsi e attese paziente e speranzosa il suo turno.
Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima e la cosa più orribile era che non era solo; accanto a lui in un atteggiamento che lasciava poco spazio all'immaginazione c'era lei, la sua migliore amica, quella che l'aveva consolata tante notti dopo la rottura con Max dicendo che era un poco di buono e che non meritava una donna così
splendida.
Beatrice pensò che il cuore le esplodesse in petto tanta era la sua rabbia e di primo acchito ebbe l'istinto di girare i tacchi ed andarsene ma... perchè dare questa soddisfazione a quei due vigliacchi; voleva la sua rivincita contro chi l'aveva tradita ed umiliata e ricordandosi il suo motto "cambiare ciò che di sè e del mondo non le piaceva" prese il coraggio a quattro mani, incanalò la sua rabbia verso la vendetta e sfoggiando un meraviglioso sorriso, di quelli ammalianti e seducenti che tanto piacevano a Max, entrò disinvolta sulle sue nuove Gucci tacco 10 ai piedi nella sala colloqui.
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Messaggiodi marygiò » 26/11/2008, 23:45

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città.
Appena entrò c'era qualcosa come una ventina di persone tutte più o meno della stessa età che avevano avuto la sua brillante idea, ma non volle demoralizzarsi e attese paziente e speranzosa il suo turno.
Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima e la cosa più orribile era che non era solo; accanto a lui in un atteggiamento che lasciava poco spazio all'immaginazione c'era lei, la sua migliore amica, quella che l'aveva consolata tante notti dopo la rottura con Max dicendo che era un poco di buono e che non meritava una donna così
splendida.
Beatrice pensò che il cuore le esplodesse in petto tanta era la sua rabbia e di primo acchito ebbe l'istinto di girare i tacchi ed andarsene ma... perchè dare questa soddisfazione a quei due vigliacchi; voleva la sua rivincita contro chi l'aveva tradita ed umiliata e ricordandosi il suo motto "cambiare ciò che di sè e del mondo non le piaceva" prese il coraggio a quattro mani, incanalò la sua rabbia verso la vendetta e sfoggiando un meraviglioso sorriso, di quelli ammalianti e seducenti che tanto piacevano a Max, entrò disinvolta sulle sue nuove Gucci tacco 10 ai piedi nella sala colloqui.
"buongiorno,disse,chi non muore si rivede!"
I due,presi da un vistoso imbarazzo cercarono ,a loro volta,di rispondere al saluto :"ciao bea...che piacere vederti..."
disse Gloria cercando di mostrarsi disinvolta.
Max ,però pur non capendone il motivo,non riusciva a pronunciare parola ne,tantomeno a staccare il suo sguardo da quegli occhi che da sempre lo ammaliavano...
Certo,lui l'aveva lasciata ,ma lei non poteva sapere il perchè,non poteva sapere che
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi etabeta » 27/11/2008, 0:37

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città.
Appena entrò c'era qualcosa come una ventina di persone tutte più o meno della stessa età che avevano avuto la sua brillante idea, ma non volle demoralizzarsi e attese paziente e speranzosa il suo turno.
Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima e la cosa più orribile era che non era solo; accanto a lui in un atteggiamento che lasciava poco spazio all'immaginazione c'era lei, la sua migliore amica, quella che l'aveva consolata tante notti dopo la rottura con Max dicendo che era un poco di buono e che non meritava una donna così
splendida.
Beatrice pensò che il cuore le esplodesse in petto tanta era la sua rabbia e di primo acchito ebbe l'istinto di girare i tacchi ed andarsene ma... perchè dare questa soddisfazione a quei due vigliacchi; voleva la sua rivincita contro chi l'aveva tradita ed umiliata e ricordandosi il suo motto "cambiare ciò che di sè e del mondo non le piaceva" prese il coraggio a quattro mani, incanalò la sua rabbia verso la vendetta e sfoggiando un meraviglioso sorriso, di quelli ammalianti e seducenti che tanto piacevano a Max, entrò disinvolta sulle sue nuove Gucci tacco 10 ai piedi nella sala colloqui.
"buongiorno,disse,chi non muore si rivede!"
I due,presi da un vistoso imbarazzo cercarono ,a loro volta,di rispondere al saluto :"ciao bea...che piacere vederti..."
disse Gloria cercando di mostrarsi disinvolta.
Max ,però pur non capendone il motivo,non riusciva a pronunciare parola ne,tantomeno a staccare il suo sguardo da quegli occhi che da sempre lo ammaliavano...
Certo,lui l'aveva lasciata ,ma lei non poteva sapere il perchè,non poteva sapere che la sua amica, la sua migliore amica aspettava un figlio da lui per quell'unica maledetta notte in cui per colpa del troppo vino (avevano appena finito di festeggiare l'addio al celibato di un amico) e di una pastiglia per il mal di testa presa prima di uscire di casa
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi marygiò » 27/11/2008, 1:13

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città.
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Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima e la cosa più orribile era che non era solo; accanto a lui in un atteggiamento che lasciava poco spazio all'immaginazione c'era lei, la sua migliore amica, quella che l'aveva consolata tante notti dopo la rottura con Max dicendo che era un poco di buono e che non meritava una donna così
splendida.
Beatrice pensò che il cuore le esplodesse in petto tanta era la sua rabbia e di primo acchito ebbe l'istinto di girare i tacchi ed andarsene ma... perchè dare questa soddisfazione a quei due vigliacchi; voleva la sua rivincita contro chi l'aveva tradita ed umiliata e ricordandosi il suo motto "cambiare ciò che di sè e del mondo non le piaceva" prese il coraggio a quattro mani, incanalò la sua rabbia verso la vendetta e sfoggiando un meraviglioso sorriso, di quelli ammalianti e seducenti che tanto piacevano a Max, entrò disinvolta sulle sue nuove Gucci tacco 10 ai piedi nella sala colloqui.
"buongiorno,disse,chi non muore si rivede!"
I due,presi da un vistoso imbarazzo cercarono ,a loro volta,di rispondere al saluto :"ciao bea...che piacere vederti..."
disse Gloria cercando di mostrarsi disinvolta.
Max ,però pur non capendone il motivo,non riusciva a pronunciare parola ne,tantomeno a staccare il suo sguardo da quegli occhi che da sempre lo ammaliavano...
Certo,lui l'aveva lasciata ,ma lei non poteva sapere il perchè,non poteva sapere che la sua amica, la sua migliore amica aspettava un figlio da lui per quell'unica maledetta notte in cui per colpa del troppo vino (avevano appena finito di festeggiare l'addio al celibato di un amico) e di una pastiglia per il mal di testa presa prima di uscire di casa li avevano indotti a quella passione furiosa,svanita subito dopo la sbornia...ma come dirlo a Bea?
E pensare che lui aveva pensato che presto avrebbe potuto chiederle di sposarlo,aveva già chiesto in prestito la baita in montagna dei suoi...voleva fare tutto nel più romantico dei modi...
Quando aveva saputo che gloria aspettava un bambino da lui era caduto in un abisso...lui amava beatrice,ma non poteva abbandonare la creatura che stava per nascere...
Avvevano stabilito ,lui e gloria ,di non dire nulla a bea,per non ferirla,per non umiliarla con ulteriori giustificazioni...e ora li aveva scoperti...ora bea credeva di essere stata tradita dalle due persone che più amava al mondo,lei,che era cresciuta da sola,senza una mamma e un papà...era stata abbandonata quando aveva 3 anni,era stata cresciuta da una vecchia zia che pur volendole bene non riusciva a capire la sua fresca gioia di vivere...E pensare che max odiava gloria...le sembrava perfida ,era convinto che quello che era successo era stato tramato nei minimi particolari
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi paola » 27/11/2008, 11:50

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città.
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Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima e la cosa più orribile era che non era solo; accanto a lui in un atteggiamento che lasciava poco spazio all'immaginazione c'era lei, la sua migliore amica, quella che l'aveva consolata tante notti dopo la rottura con Max dicendo che era un poco di buono e che non meritava una donna così
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I due,presi da un vistoso imbarazzo cercarono ,a loro volta,di rispondere al saluto :"ciao bea...che piacere vederti..."
disse Gloria cercando di mostrarsi disinvolta.
Max ,però pur non capendone il motivo,non riusciva a pronunciare parola ne,tantomeno a staccare il suo sguardo da quegli occhi che da sempre lo ammaliavano...
Certo,lui l'aveva lasciata ,ma lei non poteva sapere il perchè,non poteva sapere che la sua amica, la sua migliore amica aspettava un figlio da lui per quell'unica maledetta notte in cui per colpa del troppo vino (avevano appena finito di festeggiare l'addio al celibato di un amico) e di una pastiglia per il mal di testa presa prima di uscire di casa li avevano indotti a quella passione furiosa,svanita subito dopo la sbornia...ma come dirlo a Bea?
E pensare che lui aveva pensato che presto avrebbe potuto chiederle di sposarlo,aveva già chiesto in prestito la baita in montagna dei suoi...voleva fare tutto nel più romantico dei modi...
Quando aveva saputo che gloria aspettava un bambino da lui era caduto in un abisso...lui amava beatrice,ma non poteva abbandonare la creatura che stava per nascere...
Avvevano stabilito ,lui e gloria ,di non dire nulla a bea,per non ferirla,per non umiliarla con ulteriori giustificazioni...e ora li aveva scoperti...ora bea credeva di essere stata tradita dalle due persone che più amava al mondo,lei,che era cresciuta da sola,senza una mamma e un papà...era stata abbandonata quando aveva 3 anni,era stata cresciuta da una vecchia zia che pur volendole bene non riusciva a capire la sua fresca gioia di vivere...E pensare che max odiava gloria...le sembrava perfida ,era convinto che quello che era successo era stato tramato nei minimi particolari
Bea si sedette davanti a loro, e visto che Max ancora non aveva proferito parola, fu Gloria a parlare:
"Bea, vediamo se possiamo aiutarti, che tipo di lavoro cerchi?"
bea sinceramente non aveva idea e forse peccando di troppa ingenuita' riusci solo a dire:
"quello che mi proponete".
Gloria fece finta di non trovare nessun lavoro adatto a lei, nonostante le molte richieste che aveva sotto mano...e con un sorrisetto perfido propose a Bea un lavoro davvero poco convenzionale per una donna.
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi pastrocchio77 » 27/11/2008, 15:15

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città.
Appena entrò c'era qualcosa come una ventina di persone tutte più o meno della stessa età che avevano avuto la sua brillante idea, ma non volle demoralizzarsi e attese paziente e speranzosa il suo turno.
Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima e la cosa più orribile era che non era solo; accanto a lui in un atteggiamento che lasciava poco spazio all'immaginazione c'era lei, la sua migliore amica, quella che l'aveva consolata tante notti dopo la rottura con Max dicendo che era un poco di buono e che non meritava una donna così
splendida.
Beatrice pensò che il cuore le esplodesse in petto tanta era la sua rabbia e di primo acchito ebbe l'istinto di girare i tacchi ed andarsene ma... perchè dare questa soddisfazione a quei due vigliacchi; voleva la sua rivincita contro chi l'aveva tradita ed umiliata e ricordandosi il suo motto "cambiare ciò che di sè e del mondo non le piaceva" prese il coraggio a quattro mani, incanalò la sua rabbia verso la vendetta e sfoggiando un meraviglioso sorriso, di quelli ammalianti e seducenti che tanto piacevano a Max, entrò disinvolta sulle sue nuove Gucci tacco 10 ai piedi nella sala colloqui.
"buongiorno,disse,chi non muore si rivede!"
I due,presi da un vistoso imbarazzo cercarono ,a loro volta,di rispondere al saluto :"ciao bea...che piacere vederti..."
disse Gloria cercando di mostrarsi disinvolta.
Max ,però pur non capendone il motivo,non riusciva a pronunciare parola ne,tantomeno a staccare il suo sguardo da quegli occhi che da sempre lo ammaliavano...
Certo,lui l'aveva lasciata ,ma lei non poteva sapere il perchè,non poteva sapere che la sua amica, la sua migliore amica aspettava un figlio da lui per quell'unica maledetta notte in cui per colpa del troppo vino (avevano appena finito di festeggiare l'addio al celibato di un amico) e di una pastiglia per il mal di testa presa prima di uscire di casa li avevano indotti a quella passione furiosa,svanita subito dopo la sbornia...ma come dirlo a Bea?
E pensare che lui aveva pensato che presto avrebbe potuto chiederle di sposarlo,aveva già chiesto in prestito la baita in montagna dei suoi...voleva fare tutto nel più romantico dei modi...
Quando aveva saputo che gloria aspettava un bambino da lui era caduto in un abisso...lui amava beatrice,ma non poteva abbandonare la creatura che stava per nascere...
Avvevano stabilito ,lui e gloria ,di non dire nulla a bea,per non ferirla,per non umiliarla con ulteriori giustificazioni...e ora li aveva scoperti...ora bea credeva di essere stata tradita dalle due persone che più amava al mondo,lei,che era cresciuta da sola,senza una mamma e un papà...era stata abbandonata quando aveva 3 anni,era stata cresciuta da una vecchia zia che pur volendole bene non riusciva a capire la sua fresca gioia di vivere...E pensare che max odiava gloria...le sembrava perfida ,era convinto che quello che era successo era stato tramato nei minimi particolari
Bea si sedette davanti a loro, e visto che Max ancora non aveva proferito parola, fu Gloria a parlare:
"Bea, vediamo se possiamo aiutarti, che tipo di lavoro cerchi?"
bea sinceramente non aveva idea e forse peccando di troppa ingenuita' riusci solo a dire:
"quello che mi proponete".
Gloria fece finta di non trovare nessun lavoro adatto a lei, nonostante le molte richieste che aveva sotto mano...e con un sorrisetto perfido propose a Bea un lavoro davvero poco convenzionale per una donna.
Sì, infatti Gloria propose a Bea di andare a lavorare in un'impresa edile...però non come impiegata o segretaria, ma come responsabile della squadra dei muratori.
Contro ogni aspettativa di Gloria, Bea...
Se una mamma si arrende, un figlio non nascerà...
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi etabeta » 27/11/2008, 15:56

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città.
Appena entrò c'era qualcosa come una ventina di persone tutte più o meno della stessa età che avevano avuto la sua brillante idea, ma non volle demoralizzarsi e attese paziente e speranzosa il suo turno.
Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima e la cosa più orribile era che non era solo; accanto a lui in un atteggiamento che lasciava poco spazio all'immaginazione c'era lei, la sua migliore amica, quella che l'aveva consolata tante notti dopo la rottura con Max dicendo che era un poco di buono e che non meritava una donna così
splendida.
Beatrice pensò che il cuore le esplodesse in petto tanta era la sua rabbia e di primo acchito ebbe l'istinto di girare i tacchi ed andarsene ma... perchè dare questa soddisfazione a quei due vigliacchi; voleva la sua rivincita contro chi l'aveva tradita ed umiliata e ricordandosi il suo motto "cambiare ciò che di sè e del mondo non le piaceva" prese il coraggio a quattro mani, incanalò la sua rabbia verso la vendetta e sfoggiando un meraviglioso sorriso, di quelli ammalianti e seducenti che tanto piacevano a Max, entrò disinvolta sulle sue nuove Gucci tacco 10 ai piedi nella sala colloqui.
"buongiorno,disse,chi non muore si rivede!"
I due,presi da un vistoso imbarazzo cercarono ,a loro volta,di rispondere al saluto :"ciao bea...che piacere vederti..."
disse Gloria cercando di mostrarsi disinvolta.
Max ,però pur non capendone il motivo,non riusciva a pronunciare parola ne,tantomeno a staccare il suo sguardo da quegli occhi che da sempre lo ammaliavano...
Certo,lui l'aveva lasciata ,ma lei non poteva sapere il perchè,non poteva sapere che la sua amica, la sua migliore amica aspettava un figlio da lui per quell'unica maledetta notte in cui per colpa del troppo vino (avevano appena finito di festeggiare l'addio al celibato di un amico) e di una pastiglia per il mal di testa presa prima di uscire di casa li avevano indotti a quella passione furiosa,svanita subito dopo la sbornia...ma come dirlo a Bea?
E pensare che lui aveva pensato che presto avrebbe potuto chiederle di sposarlo,aveva già chiesto in prestito la baita in montagna dei suoi...voleva fare tutto nel più romantico dei modi...
Quando aveva saputo che gloria aspettava un bambino da lui era caduto in un abisso...lui amava beatrice,ma non poteva abbandonare la creatura che stava per nascere...
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Bea si sedette davanti a loro, e visto che Max ancora non aveva proferito parola, fu Gloria a parlare:
"Bea, vediamo se possiamo aiutarti, che tipo di lavoro cerchi?"
bea sinceramente non aveva idea e forse peccando di troppa ingenuita' riusci solo a dire:
"quello che mi proponete".
Gloria fece finta di non trovare nessun lavoro adatto a lei, nonostante le molte richieste che aveva sotto mano...e con un sorrisetto perfido propose a Bea un lavoro davvero poco convenzionale per una donna.
Sì, infatti Gloria propose a Bea di andare a lavorare in un'impresa edile...però non come impiegata o segretaria, ma come responsabile della squadra dei muratori.
Contro ogni aspettativa di Gloria, Bea accettò senza battere ciglio.
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi paola » 27/11/2008, 17:38

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città.
Appena entrò c'era qualcosa come una ventina di persone tutte più o meno della stessa età che avevano avuto la sua brillante idea, ma non volle demoralizzarsi e attese paziente e speranzosa il suo turno.
Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima e la cosa più orribile era che non era solo; accanto a lui in un atteggiamento che lasciava poco spazio all'immaginazione c'era lei, la sua migliore amica, quella che l'aveva consolata tante notti dopo la rottura con Max dicendo che era un poco di buono e che non meritava una donna così
splendida.
Beatrice pensò che il cuore le esplodesse in petto tanta era la sua rabbia e di primo acchito ebbe l'istinto di girare i tacchi ed andarsene ma... perchè dare questa soddisfazione a quei due vigliacchi; voleva la sua rivincita contro chi l'aveva tradita ed umiliata e ricordandosi il suo motto "cambiare ciò che di sè e del mondo non le piaceva" prese il coraggio a quattro mani, incanalò la sua rabbia verso la vendetta e sfoggiando un meraviglioso sorriso, di quelli ammalianti e seducenti che tanto piacevano a Max, entrò disinvolta sulle sue nuove Gucci tacco 10 ai piedi nella sala colloqui.
"buongiorno,disse,chi non muore si rivede!"
I due,presi da un vistoso imbarazzo cercarono ,a loro volta,di rispondere al saluto :"ciao bea...che piacere vederti..."
disse Gloria cercando di mostrarsi disinvolta.
Max ,però pur non capendone il motivo,non riusciva a pronunciare parola ne,tantomeno a staccare il suo sguardo da quegli occhi che da sempre lo ammaliavano...
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Avvevano stabilito ,lui e gloria ,di non dire nulla a bea,per non ferirla,per non umiliarla con ulteriori giustificazioni...e ora li aveva scoperti...ora bea credeva di essere stata tradita dalle due persone che più amava al mondo,lei,che era cresciuta da sola,senza una mamma e un papà...era stata abbandonata quando aveva 3 anni,era stata cresciuta da una vecchia zia che pur volendole bene non riusciva a capire la sua fresca gioia di vivere...E pensare che max odiava gloria...le sembrava perfida ,era convinto che quello che era successo era stato tramato nei minimi particolari
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Sì, infatti Gloria propose a Bea di andare a lavorare in un'impresa edile...però non come impiegata o segretaria, ma come responsabile della squadra dei muratori.
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La settimana successiva si presentò davanti alla squadra di muratori in perfetto orario;
una volta arrivata al cantiere, si rese conto che le sue all star rosa e uella magliettina succinta non erano proprio
l'abbigliamento adatto a un manovale....ma tanto lei doveva dare ordini no?
Maledisse il momento in cui aveva accettato quel lavoro, vantandosi collaborazioni con imprese edili prestigiose.
Cosa ne sapeva di case....se non che servono per abitarci..o di muri?? poteva solo suggerire il rosa migliore per il colore delle pareti e il quadro piu' adatto da appenderci, ma per il resto buoi completo.
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 27/11/2008, 22:33

C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città.
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Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima e la cosa più orribile era che non era solo; accanto a lui in un atteggiamento che lasciava poco spazio all'immaginazione c'era lei, la sua migliore amica, quella che l'aveva consolata tante notti dopo la rottura con Max dicendo che era un poco di buono e che non meritava una donna così
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E pensare che lui aveva pensato che presto avrebbe potuto chiederle di sposarlo,aveva già chiesto in prestito la baita in montagna dei suoi...voleva fare tutto nel più romantico dei modi...
Quando aveva saputo che gloria aspettava un bambino da lui era caduto in un abisso...lui amava beatrice,ma non poteva abbandonare la creatura che stava per nascere...
Avvevano stabilito ,lui e gloria ,di non dire nulla a bea,per non ferirla,per non umiliarla con ulteriori giustificazioni...e ora li aveva scoperti...ora bea credeva di essere stata tradita dalle due persone che più amava al mondo,lei,che era cresciuta da sola,senza una mamma e un papà...era stata abbandonata quando aveva 3 anni,era stata cresciuta da una vecchia zia che pur volendole bene non riusciva a capire la sua fresca gioia di vivere...E pensare che max odiava gloria...le sembrava perfida ,era convinto che quello che era successo era stato tramato nei minimi particolari
Bea si sedette davanti a loro, e visto che Max ancora non aveva proferito parola, fu Gloria a parlare:
"Bea, vediamo se possiamo aiutarti, che tipo di lavoro cerchi?"
bea sinceramente non aveva idea e forse peccando di troppa ingenuita' riusci solo a dire:
"quello che mi proponete".
Gloria fece finta di non trovare nessun lavoro adatto a lei, nonostante le molte richieste che aveva sotto mano...e con un sorrisetto perfido propose a Bea un lavoro davvero poco convenzionale per una donna.
Sì, infatti Gloria propose a Bea di andare a lavorare in un'impresa edile...però non come impiegata o segretaria, ma come responsabile della squadra dei muratori.
Contro ogni aspettativa di Gloria, Bea accettò senza battere ciglio.
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una volta arrivata al cantiere, si rese conto che le sue all star rosa e uella magliettina succinta non erano proprio
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Ma con gli anni aveva imparato che conta di più credere in ciò che si fa e impegnarsi anche se si parte da zero. Decise che nel suo lavoro sarebbe diventata la migliore e ci riuscì. Ci riuscì talmente bene che


:att: alla prossima il compito di trovare la fine (altrimenti ci dilunghiamo troppo) e se lo desidera di iniziare una storia nuova....facciamo così, chi da inizio al racconto decide anche quando è giunto il momento di chiuderlo, se chiuderlo da sola o passare la palla alla prossima che scriverà, così regolamentiamo un pò il gioco. Che ne dite? Siete d'accordo?
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi etabeta » 27/11/2008, 23:55

ma allora nadia devi mettere tu la parola fine :happy:
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 28/11/2008, 10:12

io pensavo di passare la palla per rendere il gioco più difficile, se qualcuna oggi ha in mente un finale meglio, se no più tardi ci penso io.
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi haruko » 28/11/2008, 18:08

Ci riuscì talmente bene che presto potè aprire un'impresa edile tutta sua.Passarono gli anni in cui Bea continuò a lavorare senza sosta.Si dedicò completamente al lavoro tralasciando l'amore avendo solo occasionali avventure.
Un giorno però Max rientrò nella sua vita.Lo incontrò per caso in uno degli uffici di vendita dove stava valutando alcuni appartamenti.bea non potè fare a meno di notare che le case di suo interesse erano molto piccoli, classiche case da single.Scoprì che lui e Gloria si erano lasciati e che il figlio non era il suo.
Max raccontò tutta la verità a Bea, chiese perdono e spiegò le sue ragioni.
Dopo tanto tempo Bea sentì che era giunto il momento di perdonarlo, forse un giorno sarebbero potuti tornare insieme.Adesso sapeva che era forte, molto di più di quando si erano lasciati.Aveva capito che tutti noi abbiamo una ragione per vivere, ma non può essere solo l'amore.
THE END
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi haruko » 28/11/2008, 18:09

Che dite?si possono fare anche più finali?scusate io sono sempre per l'happy end :imb:
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi shamalu » 28/11/2008, 18:11

Ma che bel finale Haru :app: molto romanticone. Dai allora dato che la storia l'hai conclusa tu tocca a te anche aprire il nuovo racconto :fis:
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi paola » 28/11/2008, 18:26

per fortuna haru hai chiuso tu..con il mio umore di oggi..io l'avrei fatta cadere da un impalcatura!!!!! :ri: :ris:
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 28/11/2008, 18:52

bellissimo, che dici haru lo mettiamo sul blog? Può essere l'inizio di una serie di racconti, mi sembra carina come idea. E ovviamente ora tocca a te iniziarne uno nuovo
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi haruko » 28/11/2008, 21:13

Si certo!Nadia si può fare una sottosezione di hobby per i racconti.Magari c'è chi vuole pubblicarne qualcuno tutto di suo pugno..che dite?pensa a un nome carino e falla pure hai carta bianca :ok1:
Una nuova storia?vediamo un pò, cambiamo genere, buttiamoci un pò sul fantasy..

"C'era una volta una ragazza di nome Lisa.Aveva 15 anni, viveva con i genitori e un fratellino più piccolo.era una studentessa modello ma spesso aveva la cattiva abitudine di non tornare subito a casa dopo le lezioni e preferiva vagare per i parti della periferia della città sognando mondi immaginari.
Un giorno stava tardano più del solito, quindi durante il ritorno a casa cominciò a correre per fare più in fretta.Stava iniziando anche a fare buio e la sua ansia auemnatva sempre di più.Durante la corsa a circa dieci metri davanti vide qualcosa luccicare per terra, come una lucciola senza però il caratterisco lampeggio a intermittenza.Anche se aveva fretta in potè fare a meno di sofferamarsi a osservare meglio quell'oggetto luccicante e rimase alquanto stupita quando vide era si trattava di un anello.Sembrava un semplice anello forse d'oro giallo ma con un'insolita pietra azzurrina che luccicava coem se internamente ci fosse stata inserita una minuscola lapadina.Lisa si chinò ansante e raccolse l'anello.Lo guardò con ammirazione e la tentazione di indossarlo fu più forte di qualsiasi cosa.Appena lo indossò sentì che le tremavano le gambe..anzi, era la terra sotto di lei che tremava.Ancora prima che si rendesse conto di cosa stava succedendo il terreno sotto i suoi piedi iniziò a franare, grossi spacchi squarciarono quel pezzo di terra battuta e Lisa si sentì come risucchiare da un vortice potentisimo.gridò, sclaciò, cercò di afferrare qualcosa ma il vortice la tirò giù in un abisso nero e senza fondo..
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 28/11/2008, 22:14

fatto, dimmi se va bene
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi marygiò » 28/11/2008, 22:40

C'era una volta una ragazza di nome Lisa.Aveva 15 anni, viveva con i genitori e un fratellino più piccolo.era una studentessa modello ma spesso aveva la cattiva abitudine di non tornare subito a casa dopo le lezioni e preferiva vagare per i parti della periferia della città sognando mondi immaginari.
Un giorno stava tardano più del solito, quindi durante il ritorno a casa cominciò a correre per fare più in fretta.Stava iniziando anche a fare buio e la sua ansia auemnatva sempre di più.Durante la corsa a circa dieci metri davanti vide qualcosa luccicare per terra, come una lucciola senza però il caratterisco lampeggio a intermittenza.Anche se aveva fretta in potè fare a meno di sofferamarsi a osservare meglio quell'oggetto luccicante e rimase alquanto stupita quando vide era si trattava di un anello.Sembrava un semplice anello forse d'oro giallo ma con un'insolita pietra azzurrina che luccicava coem se internamente ci fosse stata inserita una minuscola lapadina.Lisa si chinò ansante e raccolse l'anello.Lo guardò con ammirazione e la tentazione di indossarlo fu più forte di qualsiasi cosa.Appena lo indossò sentì che le tremavano le gambe..anzi, era la terra sotto di lei che tremava.Ancora prima che si rendesse conto di cosa stava succedendo il terreno sotto i suoi piedi iniziò a franare, grossi spacchi squarciarono quel pezzo di terra battuta e Lisa si sentì come risucchiare da un vortice potentisimo.gridò, sclaciò, cercò di afferrare qualcosa ma il vortice la tirò giù in un abisso nero e senza fondo..
Si rese conto di essere "diversa"da come era dopo un bel pò...
non era cambiata fisicamente ma..lei lo sapeva,lo sentiva..si sentiva diversa dentro!!Il suo mondo fatato..quello che da sempre sognava...beh ora sapeva che in realtà il suo non era un sogno ma come una premonizione.
Poco lontano da lei qualcosa si mosse,il rumore era impercettibile ma lei o sentiva bene...il suo udito aveva subito una modifica e d'un tratto quando vide sbucare fra due margherite un essere minuscolo capì che anche la sua vista era cambiata...ma chi o cosa era quell'essere che aveva le dimensioni del suo mignolo?
eppure dalle sembianze...no,lisa non poteva credere che quello...
11 luglio a FAVIGNANA!!
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi haruko » 29/11/2008, 8:41

Nadia ha scritto:fatto, dimmi se va bene

Va benissimo!! :ok1:
Direi che con racconti di questa diemnsione si possono pubblicare così, quelli più lunghi si fa il pdf e si mette scaricabile sennò lì si leggono male.Dai bella idea questa dei racconti sul blog, mi piace!
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 29/11/2008, 14:44

C'era una volta una ragazza di nome Lisa.Aveva 15 anni, viveva con i genitori e un fratellino più piccolo.era una studentessa modello ma spesso aveva la cattiva abitudine di non tornare subito a casa dopo le lezioni e preferiva vagare per i parti della periferia della città sognando mondi immaginari.
Un giorno stava tardano più del solito, quindi durante il ritorno a casa cominciò a correre per fare più in fretta.Stava iniziando anche a fare buio e la sua ansia auemnatva sempre di più.Durante la corsa a circa dieci metri davanti vide qualcosa luccicare per terra, come una lucciola senza però il caratterisco lampeggio a intermittenza.Anche se aveva fretta in potè fare a meno di sofferamarsi a osservare meglio quell'oggetto luccicante e rimase alquanto stupita quando vide era si trattava di un anello.Sembrava un semplice anello forse d'oro giallo ma con un'insolita pietra azzurrina che luccicava coem se internamente ci fosse stata inserita una minuscola lapadina.Lisa si chinò ansante e raccolse l'anello.Lo guardò con ammirazione e la tentazione di indossarlo fu più forte di qualsiasi cosa.Appena lo indossò sentì che le tremavano le gambe..anzi, era la terra sotto di lei che tremava.Ancora prima che si rendesse conto di cosa stava succedendo il terreno sotto i suoi piedi iniziò a franare, grossi spacchi squarciarono quel pezzo di terra battuta e Lisa si sentì come risucchiare da un vortice potentisimo.gridò, sclaciò, cercò di afferrare qualcosa ma il vortice la tirò giù in un abisso nero e senza fondo..
Si rese conto di essere "diversa"da come era dopo un bel pò...
non era cambiata fisicamente ma..lei lo sapeva,lo sentiva..si sentiva diversa dentro!!Il suo mondo fatato..quello che da sempre sognava...beh ora sapeva che in realtà il suo non era un sogno ma come una premonizione.
Poco lontano da lei qualcosa si mosse,il rumore era impercettibile ma lei o sentiva bene...il suo udito aveva subito una modifica e d'un tratto quando vide sbucare fra due margherite un essere minuscolo capì che anche la sua vista era cambiata...ma chi o cosa era quell'essere che aveva le dimensioni del suo mignolo?
eppure dalle sembianze...no,lisa non poteva credere che quello che stava vivendo era reale. La cosa minuscola che le apparve era lei stessa, o almeno le somigliava tremendamente e con un gesto la invitava a seguirla. C'era una forza in lei per cui non avrebbe potuto fare altrimenti, una forza nata dalla curiosità che le animava il cuore e dallo stupore che ciò che prima era un sogno e ora sembrava davvero realtà.
Seguì sè stessa, la minuscola sè stessa attraverso un sentiero pieno di alberi, rovi e miriadi di fiori dall'aspetto insolito, fiori così non li aveva mai visti prima d'ora; non si dissero una parola durante il tragitto, Lisa non aveva idea del perchè ma sentiva di non aver bisogno di parlare con lei. Finchè giunsero....
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 03/12/2008, 22:03

Ma vi ho mandato in crisi? Nessuno continua? :sad012:
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi shamalu » 04/12/2008, 14:44

C'era una volta una ragazza di nome Lisa.Aveva 15 anni, viveva con i genitori e un fratellino più piccolo.era una studentessa modello ma spesso aveva la cattiva abitudine di non tornare subito a casa dopo le lezioni e preferiva vagare per i parti della periferia della città sognando mondi immaginari.
Un giorno stava tardano più del solito, quindi durante il ritorno a casa cominciò a correre per fare più in fretta.Stava iniziando anche a fare buio e la sua ansia auemnatva sempre di più.Durante la corsa a circa dieci metri davanti vide qualcosa luccicare per terra, come una lucciola senza però il caratterisco lampeggio a intermittenza.Anche se aveva fretta in potè fare a meno di sofferamarsi a osservare meglio quell'oggetto luccicante e rimase alquanto stupita quando vide era si trattava di un anello.Sembrava un semplice anello forse d'oro giallo ma con un'insolita pietra azzurrina che luccicava coem se internamente ci fosse stata inserita una minuscola lapadina.Lisa si chinò ansante e raccolse l'anello.Lo guardò con ammirazione e la tentazione di indossarlo fu più forte di qualsiasi cosa.Appena lo indossò sentì che le tremavano le gambe..anzi, era la terra sotto di lei che tremava.Ancora prima che si rendesse conto di cosa stava succedendo il terreno sotto i suoi piedi iniziò a franare, grossi spacchi squarciarono quel pezzo di terra battuta e Lisa si sentì come risucchiare da un vortice potentisimo.gridò, sclaciò, cercò di afferrare qualcosa ma il vortice la tirò giù in un abisso nero e senza fondo..
Si rese conto di essere "diversa"da come era dopo un bel pò...
non era cambiata fisicamente ma..lei lo sapeva,lo sentiva..si sentiva diversa dentro!!Il suo mondo fatato..quello che da sempre sognava...beh ora sapeva che in realtà il suo non era un sogno ma come una premonizione.
Poco lontano da lei qualcosa si mosse,il rumore era impercettibile ma lei o sentiva bene...il suo udito aveva subito una modifica e d'un tratto quando vide sbucare fra due margherite un essere minuscolo capì che anche la sua vista era cambiata...ma chi o cosa era quell'essere che aveva le dimensioni del suo mignolo?
eppure dalle sembianze...no,lisa non poteva credere che quello che stava vivendo era reale. La cosa minuscola che le apparve era lei stessa, o almeno le somigliava tremendamente e con un gesto la invitava a seguirla. C'era una forza in lei per cui non avrebbe potuto fare altrimenti, una forza nata dalla curiosità che le animava il cuore e dallo stupore che ciò che prima era un sogno e ora sembrava davvero realtà.
Seguì sè stessa, la minuscola sè stessa attraverso un sentiero pieno di alberi, rovi e miriadi di fiori dall'aspetto insolito, fiori così non li aveva mai visti prima d'ora; non si dissero una parola durante il tragitto, Lisa non aveva idea del perchè ma sentiva di non aver bisogno di parlare con lei. Finchè giunsero in una specie di giardino delle fate, con un'immnesa quercia secolare al centro costeggiata da roseti che le facevano da muro, filtrava un tenua luce che faceva brillare tutto intorno come la rugiada del mattino. Tante fatine, piccole, minuscole volavano ovunque cantando con una voce soave. La piccola minuscola se stessa Lisa si fermò e invito Lisa ad avvicinarsi alla quercia.
Lisa scoprì un pozzo immenso, così grande in vita sua non lo aveva mai visto, sfiorò l'acqua del pozzo che era limpida come l'acqua delle isole caraibiche e le fate di colpò si fermarono e smiserò di cantare. la dolce Lisa aveva sete e bevette un sorso dell'acqua dell'insolito pozzo e... improvvisamente la minuscola se stessa divenne lei, si trasformò in suo alter ego.
La luce del giardino divvenne fortissima, accecante Lisa sentiva il suo cuore battere all'impazzata e di colpò tutto si spense.
L'altra Lisa si avvicinò al pozzo e sfiorò l'acqua con un dito. Appraverò nello specchio dell'acqua l'immagine dei genitori di Lisa e del piccolo fratellino. La nostra eroina sentì una grande nostalgia e il suo alter ego finalmentè parlò...
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 08/12/2008, 15:32

C'era una volta una ragazza di nome Lisa.Aveva 15 anni, viveva con i genitori e un fratellino più piccolo.era una studentessa modello ma spesso aveva la cattiva abitudine di non tornare subito a casa dopo le lezioni e preferiva vagare per i parti della periferia della città sognando mondi immaginari.
Un giorno stava tardano più del solito, quindi durante il ritorno a casa cominciò a correre per fare più in fretta.Stava iniziando anche a fare buio e la sua ansia auemnatva sempre di più.Durante la corsa a circa dieci metri davanti vide qualcosa luccicare per terra, come una lucciola senza però il caratterisco lampeggio a intermittenza.Anche se aveva fretta in potè fare a meno di sofferamarsi a osservare meglio quell'oggetto luccicante e rimase alquanto stupita quando vide era si trattava di un anello.Sembrava un semplice anello forse d'oro giallo ma con un'insolita pietra azzurrina che luccicava coem se internamente ci fosse stata inserita una minuscola lapadina.Lisa si chinò ansante e raccolse l'anello.Lo guardò con ammirazione e la tentazione di indossarlo fu più forte di qualsiasi cosa.Appena lo indossò sentì che le tremavano le gambe..anzi, era la terra sotto di lei che tremava.Ancora prima che si rendesse conto di cosa stava succedendo il terreno sotto i suoi piedi iniziò a franare, grossi spacchi squarciarono quel pezzo di terra battuta e Lisa si sentì come risucchiare da un vortice potentisimo.gridò, sclaciò, cercò di afferrare qualcosa ma il vortice la tirò giù in un abisso nero e senza fondo..
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Poco lontano da lei qualcosa si mosse,il rumore era impercettibile ma lei o sentiva bene...il suo udito aveva subito una modifica e d'un tratto quando vide sbucare fra due margherite un essere minuscolo capì che anche la sua vista era cambiata...ma chi o cosa era quell'essere che aveva le dimensioni del suo mignolo?
eppure dalle sembianze...no,lisa non poteva credere che quello che stava vivendo era reale. La cosa minuscola che le apparve era lei stessa, o almeno le somigliava tremendamente e con un gesto la invitava a seguirla. C'era una forza in lei per cui non avrebbe potuto fare altrimenti, una forza nata dalla curiosità che le animava il cuore e dallo stupore che ciò che prima era un sogno e ora sembrava davvero realtà.
Seguì sè stessa, la minuscola sè stessa attraverso un sentiero pieno di alberi, rovi e miriadi di fiori dall'aspetto insolito, fiori così non li aveva mai visti prima d'ora; non si dissero una parola durante il tragitto, Lisa non aveva idea del perchè ma sentiva di non aver bisogno di parlare con lei. Finchè giunsero in una specie di giardino delle fate, con un'immnesa quercia secolare al centro costeggiata da roseti che le facevano da muro, filtrava un tenua luce che faceva brillare tutto intorno come la rugiada del mattino. Tante fatine, piccole, minuscole volavano ovunque cantando con una voce soave. La piccola minuscola se stessa Lisa si fermò e invito Lisa ad avvicinarsi alla quercia.
Lisa scoprì un pozzo immenso, così grande in vita sua non lo aveva mai visto, sfiorò l'acqua del pozzo che era limpida come l'acqua delle isole caraibiche e le fate di colpò si fermarono e smiserò di cantare. la dolce Lisa aveva sete e bevette un sorso dell'acqua dell'insolito pozzo e... improvvisamente la minuscola se stessa divenne lei, si trasformò in suo alter ego.
La luce del giardino divvenne fortissima, accecante Lisa sentiva il suo cuore battere all'impazzata e di colpò tutto si spense.
L'altra Lisa si avvicinò al pozzo e sfiorò l'acqua con un dito. Apparvero nello specchio dell'acqua l'immagine dei genitori di Lisa e del piccolo fratellino. La nostra eroina sentì una grande nostalgia e il suo alter ego finalmentè parlò: "ciao Lisa, io sono Shamalu, una fata, la Tua fata, che ti ha sempre osservato e seguito fin da quando sei nata. Sei sempre stata una sognatrice e una ragazza di cuore, e normalmente non ci sarebbe permesso parlare con voi, anime mortali, ma tu....tu hai visto l'anello, e questo vuol dire che non sei come i tuoi simili, questo vuol dire che hai il diritto di far parte di noi. Ti spetterà una decisione molto importante, che cambierà la vita di molti di noi ma soprattutto la tua e di conseguenza anche quella della tua famiglia. Vieni con me, devo farti conoscere qualcuno che potrà spiegarti meglio.....
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi shamalu » 11/12/2008, 15:09

C'era una volta una ragazza di nome Lisa.Aveva 15 anni, viveva con i genitori e un fratellino più piccolo.era una studentessa modello ma spesso aveva la cattiva abitudine di non tornare subito a casa dopo le lezioni e preferiva vagare per i parti della periferia della città sognando mondi immaginari.
Un giorno stava tardano più del solito, quindi durante il ritorno a casa cominciò a correre per fare più in fretta.Stava iniziando anche a fare buio e la sua ansia auemnatva sempre di più.Durante la corsa a circa dieci metri davanti vide qualcosa luccicare per terra, come una lucciola senza però il caratterisco lampeggio a intermittenza.Anche se aveva fretta in potè fare a meno di sofferamarsi a osservare meglio quell'oggetto luccicante e rimase alquanto stupita quando vide era si trattava di un anello.Sembrava un semplice anello forse d'oro giallo ma con un'insolita pietra azzurrina che luccicava coem se internamente ci fosse stata inserita una minuscola lapadina.Lisa si chinò ansante e raccolse l'anello.Lo guardò con ammirazione e la tentazione di indossarlo fu più forte di qualsiasi cosa.Appena lo indossò sentì che le tremavano le gambe..anzi, era la terra sotto di lei che tremava.Ancora prima che si rendesse conto di cosa stava succedendo il terreno sotto i suoi piedi iniziò a franare, grossi spacchi squarciarono quel pezzo di terra battuta e Lisa si sentì come risucchiare da un vortice potentisimo.gridò, sclaciò, cercò di afferrare qualcosa ma il vortice la tirò giù in un abisso nero e senza fondo..
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non era cambiata fisicamente ma..lei lo sapeva,lo sentiva..si sentiva diversa dentro!!Il suo mondo fatato..quello che da sempre sognava...beh ora sapeva che in realtà il suo non era un sogno ma come una premonizione.
Poco lontano da lei qualcosa si mosse,il rumore era impercettibile ma lei o sentiva bene...il suo udito aveva subito una modifica e d'un tratto quando vide sbucare fra due margherite un essere minuscolo capì che anche la sua vista era cambiata...ma chi o cosa era quell'essere che aveva le dimensioni del suo mignolo?
eppure dalle sembianze...no,lisa non poteva credere che quello che stava vivendo era reale. La cosa minuscola che le apparve era lei stessa, o almeno le somigliava tremendamente e con un gesto la invitava a seguirla. C'era una forza in lei per cui non avrebbe potuto fare altrimenti, una forza nata dalla curiosità che le animava il cuore e dallo stupore che ciò che prima era un sogno e ora sembrava davvero realtà.
Seguì sè stessa, la minuscola sè stessa attraverso un sentiero pieno di alberi, rovi e miriadi di fiori dall'aspetto insolito, fiori così non li aveva mai visti prima d'ora; non si dissero una parola durante il tragitto, Lisa non aveva idea del perchè ma sentiva di non aver bisogno di parlare con lei. Finchè giunsero in una specie di giardino delle fate, con un'immnesa quercia secolare al centro costeggiata da roseti che le facevano da muro, filtrava un tenua luce che faceva brillare tutto intorno come la rugiada del mattino. Tante fatine, piccole, minuscole volavano ovunque cantando con una voce soave. La piccola minuscola se stessa Lisa si fermò e invito Lisa ad avvicinarsi alla quercia.
Lisa scoprì un pozzo immenso, così grande in vita sua non lo aveva mai visto, sfiorò l'acqua del pozzo che era limpida come l'acqua delle isole caraibiche e le fate di colpò si fermarono e smiserò di cantare. la dolce Lisa aveva sete e bevette un sorso dell'acqua dell'insolito pozzo e... improvvisamente la minuscola se stessa divenne lei, si trasformò in suo alter ego.
La luce del giardino divvenne fortissima, accecante Lisa sentiva il suo cuore battere all'impazzata e di colpò tutto si spense.
L'altra Lisa si avvicinò al pozzo e sfiorò l'acqua con un dito. Apparvero nello specchio dell'acqua l'immagine dei genitori di Lisa e del piccolo fratellino. La nostra eroina sentì una grande nostalgia e il suo alter ego finalmentè parlò: "ciao Lisa, io sono Shamalu, una fata, la Tua fata, che ti ha sempre osservato e seguito fin da quando sei nata. Sei sempre stata una sognatrice e una ragazza di cuore, e normalmente non ci sarebbe permesso parlare con voi, anime mortali, ma tu....tu hai visto l'anello, e questo vuol dire che non sei come i tuoi simili, questo vuol dire che hai il diritto di far parte di noi. Ti spetterà una decisione molto importante, che cambierà la vita di molti di noi ma soprattutto la tua e di conseguenza anche quella della tua famiglia. Vieni con me, devo farti conoscere qualcuno che potrà spiegarti meglio.....
Shamalu accompagnò Lisa all'interno della quercia secolare, scesero per una scala a chiocciola di marmo bianco e si ritrovarono in un ampio salone tutto luccicante come l'oro dove scorreva un fiume color argento che portava ad un immenso trono. tantissimi elfi si strinsero intorno a Lisa e la guidarono verso il trono. Shamalu rimase indietro ad osservare ed annunciò "Lisa, ti presento la regina delle fate, Ivory".
Il trono girò su se stesso ed apparve una donna farfalla bellissima: lunghi capelli argentati le cadevano lungo la schiena, formando tante piccole rose; il suo viso era candido con occhi grandi e dolci, mani lunghe come quelle dei pianisti e due ali immense dei colori dell'arcobaleno. Lisa rimase stupefatta e non credeva ai suoi occhi.
la regina delle fate la invitò con un cenno della mano ad avvicinarsi; dato che Lisa sembrava di sasso Shamalu la prese per mano e la portò di fronte ad Ivory. Shamalu guardò profondamente negli occhi Lisa, per infonderle coraggio, le strinse la mano e le diede un bacio sulla guancia ed improvvisamente divenne una farfalla e volò via.
Lisa si sentì smarrita ma Ivory parlò "piccola dolce Lisa, io avevo 15 anni quando divenni la regina di questo mondo ed assomigliavo molto a te. Sono passati ormai 300 lunghissimi anni e sono stanca, le forze cominciano a venirmi meno ed il mondo delle fate è in pericolo. devi sapre Lisa che gli uomini stanno dimenticandosi di noi, stanno perdendo la loro parte curiosa e sognatrice, stanno accantonando il loro io bambino e noi soffriamo ed il nostro mondo perde vigore e così la magia. Se verremmo dimenticati noi scompariremo e così i bambini perderanno la fantasia ed il mondo dei giochi. Piccola Lisa Shamalu era destinata al regno ma tu hai trovato l'anello che persi 300 anni orsono e tu sarai la nuova regina delle fate".
Lisa non riusciva a parlare e balbettò" noooooo, io voglio tornare della mia famiglia, mi manca mia mamma, il mio fratellino, le carezze di mio padre..." e scoppiò a piangere.
Ivory la abbracciò e Lisa sentì un calore pervadere il suo corpo e nuovamente si rivide trasformata e due immense ali arcobaleno si ergevano sulla sua schiena, proprio come quelle di Ivory. "ohhhhhh, che meraviglia, ma...ma... che succede?" disse Lisa.
Ivory rispose "è la tua trasformazione, tu sei la nuova regina". Tutti gli elfi, le fate, le farfalle accorserò nel salone e cantarono di felicità come i cori bianchi dei bambini ma Lisa non era convinta.
Ivory proferì"Lisa è il tuo destino, è inevitabile. Ora devi scegliere: o salvare il mondo incantato degli uomini o tornare dalla tua famiglia". Lisa pensò alla sua camera, al viso dolce di sua madre mentre faceva i biscotti, a suo padre che sorrideva e le veniva incontro rincasando dal lavoro e a suo fratello che giocava con il trenino ed immaginava di essere un grande capostazione, a suo fratello che leggeva il libro di re artù alla sera e fantasticava di essere un grande cavaliere.
Prese la sua decisione "Va bene, accetto, sarò la vostra regina, voglio però salutare un ultima volta la mia famiglia".
La farfalla Shamalu riapparve e volò sull'orecchio di Ivory le bisbigliò parole incomprensibili.Ivory fece un sorriso beato, radioso come il sole che illuminò gli occhi di Lisa "dolcissima Lisa hai fatto una scelta difficile e sei stata coraggiosa e saggia, per premiare il tuo buon cuore e la forza dei tuoi sogni ti farò un mio regalo di addio: potrai incontrare la tua famiglia ogni volta che vorrai, nei sogni dei tuoi genitori e di tuo fratello, volando come una farfalla nella loro casa.
Basta che tu pensi a loro intensamente e ti ritroverai lì, al loro fianco".
Ivory se ne andò, Shamalu pure e Lisa cominciò la sua nuova vita di regina in quel bel mondo incantato. Venne sera e la nostalgia si fece forte. Volò a casa, come promesso da Ivory e trovò la mamma che leggeva una fiaba a suo fratello. quando vide gli occhi sognanti del dolce Giacomo capì che la sua scelta era giusta.


Fine.
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi etabeta » 11/12/2008, 15:20

:sad00:
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 11/12/2008, 16:20

:sad012:
chi la mette sul blog?
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi shamalu » 11/12/2008, 16:22

ueeeèèèèè ragazze ma che fate, piangete? eh no daiiiiiii, la storia finisce bene :happy:
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi etabeta » 11/12/2008, 16:36

è bellissima sha

è commovente perchè alla fine deve scegliere tra la sua famiglia e salvare il mondo




ragazze proviamo a farne una da ridere? nel senso che si da una trama generale e poi ognuno aggiunge un pensiero o un'azione ovviamente di senso compiuto (cioè senza lasciare pensieri in sospeso) senza leggere cosa ha scritto quella prima e alla fine vediamo fuori cosa viene vi va?
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi shamalu » 11/12/2008, 16:44

dai eta inizia tu :179:
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi haruko » 11/12/2008, 17:15

Accipicchia mi sono commossa pure io :cry2:
Vai Sha mettila nel blog! :ok1:
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi etabeta » 11/12/2008, 21:47

Dopo aver letto la trama e la conclusione ognuno aggiunga una frase con un azione senza leggere ciò che ha scritto l'utente prima e vediamo cosa ne esce :ok1:


TRAMA: una bimba di nome teresina, il suo cane fufi e una notte di temporale
CONCLUSIONE: arriva il mattino







Era una notte buia e tempestosa e teresina era appena andata a dormire quando
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi shamalu » 12/12/2008, 15:13

pioveva talmente forte con dei tuoni paurosi che fufi abbaiò fortissimo perchè spaventato chiamando teresina che
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 12/12/2008, 16:36

Teresina va giù in cantina a prendere una candelina che s'è spenta la lucina
e Fufi, il suo cane coi ciuffi la segue impaurito
finchè il temporale non è finito
vien la mattina e se ne vanno in cucina
a mangiar la crostatina preparata dalla nonnina


.....quanto son scema....non ho capito il gioco Eta, come facciamo a non leggere la frase prima? così vien fuori che scriviamo tutte l'inizio della storia.
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi etabeta » 12/12/2008, 18:25

Dovrebbe funzionare così:

dopo aver letto l'inizio ognuno aggiounge una frase un dialogo o un discorso tra, in questo caso, teresina e fufi anche senza senso

alla fine si uniscono tutte le frasi e magari viene fuori una cosa buffa

cmq forse è una cretinata
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 12/12/2008, 22:34

capito :ok1:
Teresina decise di tenere Fufi con sè nel lettone
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi etabeta » 13/12/2008, 11:14

:ris:
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 13/12/2008, 22:05

etabeta ha scritto::ris:

:no1: Eta ti ho beccata, se ridi vuol dire che hai letto cosa ho scritto e quindi hai barato al gioco :ris3:
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi etabeta » 14/12/2008, 0:17

hai ragione nadia ma adesso ti prometto che scrivo senza guardare (però mi hai ispirata un po tu e un po christian )


fufi quel giorno aveva mangiato tutta la sua pappa e anche quella della sua padroncina teresina e quella sera aveva già avuto 5 o 6 scariche di diarrea feroci. Teresina però era all'oscuro dei movimenti del suo intestino e quella notte più delle altre se lo abbraccio stretto stretto a se; non l'avesse mai fatto.....
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Re: Scriviamo una storia assieme

Messaggiodi Nadia » 22/12/2008, 13:31

dal soffitto di camera veniva giù qualche goccia di pioggia e così...
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