C'era una volta una donna di 30 anni che guardava fuori dalla finestra del suo salotto e pensava a quando era piccola e da quella finestra vedeva i fiocchi di neve coprire le strade e le case.Adesso le case non c'erano più, al loro posto si ergevano grosse fabbriche di cemento armato: così decise che da quel giorno avrebbe cercato di cambiare ciò che non le piaceva di sè e del mondo che la circondava; come prima cosa decise che era meglio trovarsi un lavoro e smettere di bivacchiare davanti alla finestra tutto il giorno come una pensionata, quindi decise di prendersi un pò cura di se stessa, dieta, nuovo taglio di capelli e magari un pò di trucco e si diresse verso il primo centro dell'impiego della sua città .
Appena entrò c'era qualcosa come una ventina di persone tutte più o meno della stessa età che avevano avuto la sua brillante idea, ma non volle demoralizzarsi e attese paziente e speranzosa il suo turno.
Dopo circa 1 ora e 1/2 entrò nella sala dei colloqui e rimase esterefatta, non riusciva a credere ai suoi occhi: l'addetto alla ricerca del personale era proprio lui, il suo ex che aveva lasciato il mese prima e la cosa più orribile era che non era solo; accanto a lui in un atteggiamento che lasciava poco spazio all'immaginazione c'era lei, la sua migliore amica, quella che l'aveva consolata tante notti dopo la rottura con Max dicendo che era un poco di buono e che non meritava una donna così
splendida.
Beatrice pensò che il cuore le esplodesse in petto tanta era la sua rabbia e di primo acchito ebbe l'istinto di girare i tacchi ed andarsene ma... perchè dare questa soddisfazione a quei due vigliacchi; voleva la sua rivincita contro chi l'aveva tradita ed umiliata e ricordandosi il suo motto "cambiare ciò che di sè e del mondo non le piaceva" prese il coraggio a quattro mani, incanalò la sua rabbia verso la vendetta e sfoggiando un meraviglioso sorriso, di quelli ammalianti e seducenti che tanto piacevano a Max, entrò disinvolta sulle sue nuove Gucci tacco 10 ai piedi nella sala colloqui.
"buongiorno,disse,chi non muore si rivede!"
I due,presi da un vistoso imbarazzo cercarono ,a loro volta,di rispondere al saluto :"ciao bea...che piacere vederti..."
disse Gloria cercando di mostrarsi disinvolta.
Max ,però pur non capendone il motivo,non riusciva a pronunciare parola ne,tantomeno a staccare il suo sguardo da quegli occhi che da sempre lo ammaliavano...
Certo,lui l'aveva lasciata ,ma lei non poteva sapere il perchè,non poteva sapere che la sua amica, la sua migliore amica aspettava un figlio da lui per quell'unica maledetta notte in cui per colpa del troppo vino (avevano appena finito di festeggiare l'addio al celibato di un amico) e di una pastiglia per il mal di testa presa prima di uscire di casa li avevano indotti a quella passione furiosa,svanita subito dopo la sbornia...ma come dirlo a Bea?
E pensare che lui aveva pensato che presto avrebbe potuto chiederle di sposarlo,aveva già chiesto in prestito la baita in montagna dei suoi...voleva fare tutto nel più romantico dei modi...
Quando aveva saputo che gloria aspettava un bambino da lui era caduto in un abisso...lui amava beatrice,ma non poteva abbandonare la creatura che stava per nascere...
Avvevano stabilito ,lui e gloria ,di non dire nulla a bea,per non ferirla,per non umiliarla con ulteriori giustificazioni...e ora li aveva scoperti...ora bea credeva di essere stata tradita dalle due persone che più amava al mondo,lei,che era cresciuta da sola,senza una mamma e un papà ...era stata abbandonata quando aveva 3 anni,era stata cresciuta da una vecchia zia che pur volendole bene non riusciva a capire la sua fresca gioia di vivere...E pensare che max odiava gloria...le sembrava perfida ,era convinto che quello che era successo era stato tramato nei minimi particolari
Bea si sedette davanti a loro, e visto che Max ancora non aveva proferito parola, fu Gloria a parlare:
"Bea, vediamo se possiamo aiutarti, che tipo di lavoro cerchi?"
bea sinceramente non aveva idea e forse peccando di troppa ingenuita' riusci solo a dire:
"quello che mi proponete".
Gloria fece finta di non trovare nessun lavoro adatto a lei, nonostante le molte richieste che aveva sotto mano...e con un sorrisetto perfido propose a Bea un lavoro davvero poco convenzionale per una donna.
Sì, infatti Gloria propose a Bea di andare a lavorare in un'impresa edile...però non come impiegata o segretaria, ma come responsabile della squadra dei muratori.
Contro ogni aspettativa di Gloria, Bea accettò senza battere ciglio.
La settimana successiva si presentò davanti alla squadra di muratori in perfetto orario;
una volta arrivata al cantiere, si rese conto che le sue all star rosa e uella magliettina succinta non erano proprio
l'abbigliamento adatto a un manovale....ma tanto lei doveva dare ordini no?
Maledisse il momento in cui aveva accettato quel lavoro, vantandosi collaborazioni con imprese edili prestigiose.
Cosa ne sapeva di case....se non che servono per abitarci..o di muri?? poteva solo suggerire il rosa migliore per il colore delle pareti e il quadro piu' adatto da appenderci, ma per il resto buoi completo.
Ma con gli anni aveva imparato che conta di più credere in ciò che si fa e impegnarsi anche se si parte da zero. Decise che nel suo lavoro sarebbe diventata la migliore e ci riuscì. Ci riuscì talmente bene che
alla prossima il compito di trovare la fine (altrimenti ci dilunghiamo troppo) e se lo desidera di iniziare una storia nuova....facciamo così, chi da inizio al racconto decide anche quando è giunto il momento di chiuderlo, se chiuderlo da sola o passare la palla alla prossima che scriverà , così regolamentiamo un pò il gioco. Che ne dite? Siete d'accordo?