Care, e soprattutto chi abita a Figline Valdarno, vorrei commentare con voi la puntata di ieri di Striscia, non certo perchè è stata girata a Figline, ma perchè da il via ad un tema a me molto caro.
Io ho studiato archeologia, quindi ho un rapporto oserei dire viscerale con tutto ciò che è antichità e per me ogni pezzo d'Italia che può essere ragionevolmente restaurato per essere nuovamente utilizzato, non solo e non tanto come museo, che credo ne abbiamo fin troppi, deve essere rimesso in condizioni di servire la cittadinanza. Vale l'esempio del mio ufficio: una villa del '700 restaurata che invece di diventare uno dei tanti musei - non visitati e in perdita - è stata trasformata senza alterare l'impianto originario e non permettendo agli uffici di usare le sale affrescate, che sono delicate ed aperte comunque al pubblico ed alla realizzazione di spettacoli e mostre.
Ma cosa succede se l'architettura contemporanea si affianca a quella antica? Noi qui al sud siamo abituati ad ecomostri - altro che quello di Figline! - che deturpano le coste e spesso hanno anche distrutto le persistenze antiche, anche quando potevano essere recuperate e restituite al pubblico utilizzo.