Alicetta stanata con i lacrimogeni dalla pancia di mamma

Nascita e crescita dei nostri bambini

Alicetta stanata con i lacrimogeni dalla pancia di mamma

Messaggiodi francy » 15/10/2008, 11:20

E io inauguro questo!

Con piccolissime modifiche eccomi a raccontare finalmente il momento tanto atteso, non solo nei nove mesi di gravidanza, ma il momento atteso da una vita, il mio parto.
Non ho mai avuto paura del dolore del parto perché non sapevo a cosa andavo incontro; mi faceva incredibilmente piu’ paura l’allattamento e magari la depressione post partum,, ma al parto non ci ho mai veramente pensato.
Molte sanno come e quanto ho amato la mia pancia, come abbia vissuto meravigliosamente questi mesi in sua compagnia, quanto mi facesse paura il momento del distacco, il momento in cui avrei dovuto salutare la mia vita da mamma in attesa, di quanto avrei voluto avere la mia bimba tra le braccia e conservare la mia pancia che mi rendeva ai miei occhi e agli occhi degli altri bellissima.
Gli ultimi giorni pero’ ero davvero stanca; non riuscivo quasi a camminare per il dolore ai piedi che erano diventati enormi zampogne viola. La pancia iniziava davvero a rendermi difficile tutto e mi muovevo alla velocita’ di una tartaruga. Metteteci in piu’ che mio marito, tornato il 15 giugno dal suo viaggio di lavoro durato 2 mesi, non faceva che incitare la principessa ad uscire da li’, che era tanto impaziente di vederla, che anche io negli ultimi giorni speravo che si muovesse qualcosa dentro di me e che arrivasse il momento.
Mercoledi’ 27 giugno a 4 giorni dalla scadenza vado in ospedale a fare il monitoraggio convinta di vedere il medico, farmi visitare e sapere come voleva comportarsi in caso di ritardi oltre la dpp.
Non lo trovo, lo chiamo al telefono e lui mi dice soltanto “venga domenica in ospedale!” e io “Ma è il giorno della scadenza” e lui “si appunto”. Non ho il coraggio di chiedere cosa voleva fare anche se sapevo che lui optava per un’induzione entro la prima settimana di luglio (Credo che il motivo fosse che doveva andare in ferie, ma non lo sapremo mai). Aspettiamo domenica non sapendo bene cosa sarebbe successo.
Sabato-domenica notte dormo pochissimo; penso alle cose che devo fare prima di andare in ospedale, perché so che potrei anche non tornare la sera a casa. Mi alzo alle 4 del mattino e sfaccendo (niente di che ma era tutta la notte che pensavo che mi dovevo assolutamente ricordare questa o quella cosa). Alle 8.30 usciamo con la valigia e Betsy dopo essermi fatta anche la foto della 40° settimana nonché un panino alla nutella per sfogare l’ansia; andiamo dai miei suoceri a lasciare Betsy e ripartiamo, direzione San Camillo.
Arrivo, mi attacca al monitoraggio, contrazioni minime; mi visita e mi dice “Se rimane la faccio partorire” e io “ma c’è dilatazione?” e lui “no, è chiusa, ma risponde bene, e poi io ci sono fino a domani mattina”.
Mi convinco per il ricovero tremando!!!!!!! So benissimo che non è necessario fare l'induzione a 40+0, che tutto va bene, quindi si puo' aspettare, ma non ho il coraggio di oppormi, non ho il coraggio di prendere la decisione.
Alle 11 salgo in reparto con la valigia e Dennis che mi aiuta a disfare il tutto. Mi faccio anche comprare un giornaletto di Sudoku perché pensavo di dover ammazzare il tempo in qualche modo. Pranzo tranquilla perché in fondo penso che le cose andranno per le lunghe.
Alle 13.45 arriva il dott. mi visita e mi mette il famoso gel; l’ostetrica mi porta al monitoraggio e io subito inizio a sentire dolori: dolori costanti, fissi, non contrazioni. Stare li’ attaccata sdraiata per un’ora è una tortura e faccio la sauna per il caldo. Quando finalmente mi alzo le cose non migliorano per niente; ho un dolore forte da ciclo costante, senza sosta.
Alle 15 arrivano Dennis, mia suocera, un nostro caro amico , i miei, ma dopo poco mando tutti via perché mi danno solo fastidio. Anche Dennis deve andar via perché in reparto non puo’ stare oltre l’orario di visita, ma tanto preferisco che vada via perchè anche parlare con lui mi da' fastidio. Io vado e vengo dal bagno con cartaigienica in mano. Alle 16.00 mi faccio una doccia (santa REGI): sotto l’acqua calda le cose migliorano, ma appena fuori siamo di nuovo alle prese con il dolore continuo e in piu’ dei picchi ogni pochi minuti.
Alle 17.00 il gine mi visita e io gia’ gli chiedo “Quando posso fare il cesareo?” non vi dico la risposta, ma sapevo che era una domanda scema. Mi dice che sono ampiamente pervia al dito e entro un’oretta mi portano in sala parto.
Alle 18.30 salgo su con la mia camicia da parto, il primo cambio di Alice, il suo asciugamano, il cellulare e l’acqua. Chiedo se posso chiamare mio marito, ma tutti mi dicono che è presto, che ci vuole tempo, di aspettare un po’. Chiedo subito l’epidurale pensando che ci volesse del tempo ancora, ma 5 minuti dopo l’anestesista è li’, mi fa l’iniezione e io subito ho un’ora di sollievo. Dilatazione ore 19.00 credo 2 cm. Credo che a quel punto mi hanno iniziato a somministrare ossitocina perchè le contrazioni sono frequenti anche se non sento il dolore.
Mi rompono le acque con il famoso uncino, sento la famosa sensazione di liquido caldo sulle gambe e per un attimo mi sento terrorizzata! dopo mesi in cui qualunque perdita fa' paura, stando sempre a guardarsi gli slip in perlustrazione di eventuali perdite di sangue, sentire quella fuoriscita mi preoccupa, ma ovviamente è un riflesso, perchè poi penso "E' normale, sto partorendo!"
Tutti continuano a dirmi che adesso che ho fatto l’epidurale tutto si rallentera’ e quindi di non far venire ancora mio marito. Mi segue un’ostetrica giovane giovane e gentilissima che mi dice di mettermi nella posizione che preferisco pur stando attaccata al monitoraggio sempre e alla flebo; mi porta anche la palla, ma dopo 2 contrazioni la rimando indietro perché non mi aiuta per niente.
Alle 20.00 ho di nuovo dolori fortissimi e mi rifanno un’altra dose di epidurale; dico a Dennis di cenare e venire con calma. Alle 20.30 mi rivisita e sono a 7 cm di dilatazione e mi dicono “ma dove è suo marito?” Lo chiamo, lui stava gia’ arrivando, ma inizia a correre come un pazzo.
Arriva alle 21 che io ho gia’ la sensazione di spingere, ma ancora non so se posso. In una spinta faccio la pipi’ ma tanto ho il pannolone, quindi chissene!!!
Mi rivisitano e mi dicono che posso spingere: trasformano il letto in lettino da parto, tirano su le maniglie e inizio a spingere probabilmente male. Credevo che la sensazione di spingere fosse sincronizzata con le contrazioni invece è una sensazione continua di andare di corpo e quindi non è che sai molto bene quando spingere e quando no (forse è un effetto dell'epidurale, penso molto tempo dopo a mente fredda). Mi dicono di spingere come per andare al bagno, e non di gola come sto facendo e di respirare, ma vi giuro che in quel momento non riuscivo a buttar fuori l’aria. Mi sembrava di soffocare. Dicevo “Non ci passera’ mai di li’, credetemi, sono sicura”. Sento che il mio gine dice all’ostetrica “Se serve fate l’episiotomia”. Dopo 4 o 5 spinte inutili mal coordinate il mio gine mi mette la mano sulla pancia e mi dice di aspettare a spingere e che mi da' il via lui quando sente la contrazione; sento che in un secondo mi rasano sotto, poi arriva il momento, mi da’ il via, io spingo, urlo come una pazza con tutta la voce che ho (è l’unico strillo che ho fatto davvero) per attimi che mi sembrano interminabili, poi sento “ECCOLA!!!!!!” e poi "arto associato".
Non ho provato la sensazione di sgusciamento che dicono tutte perchè ero troppo concentrata a sgolarmi nell'espulsione, ma subito dopo ho sentito una pace infinita! me la mettono sulla pancia e la mia pulcina è li' che neanche piange ma ha gli occhi aperti e mi guarda! che emozione enorme! non piango come credevo, non ho assolutamente voglia di piangere perchè la gioia è troppo grande per piangere! sono troppo emozionata, rinciutrullita, nel pallone, per capire cosa è davvero successo, per pensare "oddio sono diventata mamma". Penso solo "ci sono riuscita davvero! dopo anni di lacrime, dopo essermi convinta che il corpo non era capace di tutto questo, di non essere destinata a partorire, di non vedere mai il frutto del nostro amore, di non dare mai al mio tesoro quella gioia infinita, ci sono riuscita".
Poi sento dire "che ore sono?" "21.30" "3 kg e 4! è lunghissima!". La lavano e la mettono in braccio a Dennis mentre mi fanno uscire la placenta, poi una mezz'ora lunghissima di punti in cui la bimba viene visitata, Dennis chiama i miei e i suoi! poi mi portano in osservazione e mi riportano la mia meravigliosa piccola Alice, me la mettono sul petto e lei si attacca per la prima volta a me! sono frastornata ma felice che sia passato il peggio, che sia iniziata questa meravigliosa nuova vita, sono felice della luce che ho donato agli occhi del mio grande amore.
Francesca mamma orgogliosa e imbranata dal 1° Luglio 2007 di Alice
ImmagineImmagine
pw album serpico

Immagine VINCITRICE CONCORSO ESSERE MAMMA 2010
Avatar utente
francy
chiaccherona
chiaccherona
 
Messaggi: 1343
Iscritto il: 15/10/2008, 10:52
LocalitĂ : ciampino

Alicetta stanata con i lacrimogeni dalla pancia di mamma

Sponsor


Torna a Nascita/infanzia

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron