Come penso molte di voi, i libri che leggo ancora di più in questo periodo riguardano la psicologia dei bambini, la pedagogia, le tematiche dell'età evolutiva etc. etc.
Stamattina ho riletto un passo di un libro di Silvia Vegetti Finzi (A piccoli passi) che parla delle differenze che ci sono tra fratelli. Lo riporto qui, con le sue stesse parole, perché non voglio appropriarmi di qualcosa che è stato scritto da qualcun altro.
"Le profonde differenze che ci sono tra fratelli stupiscono sempre: prima di tutto i genitori [...]. 'Sono come le piante' diceva una mamma 'che per crescere bene hanno bisogno una di sole, l'altra di ombra, una di molta acqua, l'altra di poca...'. Naturalmente sono molti i fattori che rendono i bambini, nati dagli stessi genitori e cresciuti nello stesso ambiente, spesso così diversi fra loro [...]. Tra questi fattori gioca un ruolo abbastanza rlevante anche l'ordine di nascita, soprattutto per quanto riguarda la formazione del carattere. [...]
Se i primogeniti appaiono spesso più responsabili, seri, posati, a volte un po' scontrosi, con una certa tendenza all'ordine, alla metodicità , all'autodisciplina, è perché seguono tutti uno stesso percorso che li porta ad assumere precocemente atteggiamenti più adulti degli altri fratelli. [...]
Ciò non toglie che dietro la facciata di personcina sicura e ordinata si intraveda la fragilità del bambino al quale è stato assegnato troppo presto un ruolo di responsabilità . Ed è proprio questo che bisognerebbe evitare, pur lasciandogli il piacere di sentirsi 'più grande'. [...] E' importante quindi valorizzare le doti del figlio maggiore, senza però caricarlo di compiti troppo gravosi [...]. E' vero che essendo il più grande ha molti diritti, che gli altri non hanno. Ma troppo spesso gli si toglie quello più importante: il diritto di essere bambino."
Cosa ne pensate?