Ah beh... il mio nome....
La storia è alquanto semplice e ve la riporto come narratami dai protagonisti della vicenda.
premettiamo che io sono l'unica figlia femmina dell'unico figlio maschio da parte di padre, ultimo di 4 figli, il che qui in Terronia vuol dire avere il nome della nonna paterna senza ombra di dubbio.
Durante la gravidanza i miei avevano comunque fantasticato parecchio: Valentina, Fosca e Giorgia erano i 3 nomi in lizza.
Siccome la famiglia di mio padre ha letteralmente fagocitato mia madre (che è figlia unica), quando si trattò effettivamente di scegliere si concretizzò uno degli incubi dei miei genitori:
la tavolata familiare.
In un afoso giorno di agosto (io sarei nata a ottobre) erano presenti all'avvenimento: i miei nonni paterni (Maria e Consalvo), i miei nonni materni (Maria e Antonio), i miei, le 3 sorelle maggiori di mio padre (Maria Ausiliatrice, detta Mariolina, Carmen e Erminia, detta Mimma), con i rispettivi mariti (nell'ordine Fortunato, Eugenio e Luigi). I miei cugini hanno nomi alquanto normali, che hanno rispettato la tradizione di qui: mia zia Mariolina ha chiamato i figli Fulvia (suocera), Alberto (suocero) e Gabriella (puro gusto); mia zia Mimma invece Antonio e Maria Paola, anche lei come i suoceri; zia Carmen all'epoca non aveva ancora figli (aveva iniziato le procedure per l'adozione di mio cugino Alessandro e di lì a 4 anni sarebbe nato il suo unico figlio naturale Andrea, nome scelto per puro piacere).
I miei, vistisi circondati, pensarono che il "danno" poteva essere "limitato": mia nonna paterna avrebbe forse chiesto di mettere il suo nome, cioè Maria, che sarebbe andato bene anche come secondo nome, vista la presenza già di mia cugina Maria Paola. Speravano comunque ardentemente che il nonno paterno non pretendesse di darmi il suo nome al femminile, che nella migliore delle ipotesi sarebbe stato Consuelo.
Erano entrambi pronti a sentirsi proporre un Maria Consolata, che avrebbe scatenato una vera apocalisse nelle loro menti, ed erano pronti a combattere a spada tratta per darmi un nome che rispondesse ai loro canoni (brevità e mancanza di diminutivi).
Mio padre partì in quarta con le 3 proposte, le mie zie provvidero ad un'alzata di scudi, gli zii si dissociarono solo da Fosca, mio nonno paterno tacque (cosa che preoccupò moltissimo mio padre), iniziò una battaglia nella quale uscì fuori di tutto...
alla fine mia madre, visto che la dicussione prendeva la piega di Maria Consolata, cercò solidarietà in mia nonna materna che le rispose acida che lei in queste cose non ci voleva proprio entrare. Alla fine mia nonna paterna dichiarò che a lei di darmi il suo nome non importava (sospiro di sollievo), solo le avrebbe fatto piacere, essendo lei orfana, che io prendessi il nome di sua madre, morta al momento del primo (e quindi unico) parto.
Un brivido percorse la schiena di mio padre...
...il nome in questione era GIUSEPPINA.
Mia madre trasmutò il suo semibenevolo sorriso in un NON ESISTE PROPRIO e passò immantinente a sciorinare quanti Giuseppe, Giuseppina, Peppinella, Peppe, Pippo e Pinuccia ci siano nella sua famiglia con una scioltezza incredibile che lasciò tutti gli astanti a bocca aperta e ridusse mia nonna paterna al silenzio totale.
Si era ad uno stallo e si doveva assolutamente evitare che mio nonno paterno proponesse Consolata, con o senza Maria. Tutti attendevano con malcelato fastidio che qualcuno dicesse qualcosa. E lì, una voce fuori campo, proveniente dall'appartamento accanto a quello in cui si consumava il dramma, urlò "MARAAAAAA!!!! VIENI SU CHE SI STA BRUCIANDO LA TORTAAAA!!!!"
Era il vicino, che chiamava la moglie, siciliana, di nome, appunto, Mara.
Furono subito tutti d'accordo e così fu scelto il mio nome.
Unica nota a margine: i miei erano certi che, vista la brevità , non sarebbe stato storpiato da diminutivi e simili. Ma quando sono nata la mia nonna materna, chinando il capo davanti al mio corpicino appena uscito dalla pancia di mamma, disse "Marò, Maruzzè, come sei brutta!". E quindi, da allora, in famiglia sono Maruzzella