articolo sull'epidurale

Cronaca, attualità, dove discutere ciò che avviene nel mondo

articolo sull'epidurale

Messaggiodi shamalu » 02/07/2009, 15:49

Stavo e sto valutando la scelta dell'epidurale, va bene con Gianlu ho fatto effettive e dolorose 12 ore di travaglio (nella media) ma il dolore spaventa tutti e mi sono imbattutta in questo articolo che mi ha dato molto da pensare, così ve lo posto.


Evviva l'epidurale quando manca il parto naturale
di Verena Schmid - Ostetrica, Direttrice della Scuola Elementale di Arte Ostetrica, Autrice
Tratto dalla rivista "Il Consapevole" - www.ilconsapevole.it/articolo.php?id=8646

Epidurale = parto naturale, un artificio, un eufemismo!
Definizioni:
L'epidurale è una terapia medica, farmacologica invasiva e come tale ha i suoi rischi. Quando è applicata a donne e bambini sani, senza specifica indicazione medica si parla di medicalizzazione. L'epidurale è la conseguenza naturale della medicalizzazione progressiva della nascita e ne rappresenta insieme al taglio cesareo l'apice.
Il parto naturale è un parto senza alcun intervento medico, né chirurgico, né farmacologico, né posturale ed è sicuro.
L'epidurale indebolisce le donne e i bambini nascenti, il parto naturale le rinforza.
La medicalizzazione porta con sé sempre dei rischi, che vengono taciuti, quando si vuole promuovere una pratica medica lucrativa o ideologica.

Perché l'epidurale alle donne appare come un progresso?
Il dolore fa paura, le emozioni forte del parto ancora di più. Nei paesi avanzati ambedue vengono aboliti con l'epidurale, o almeno così suona la promessa. Il quadro ideale è una donna non solo senza dolore ma anche senza turbamenti mentre il suo bambino sta faticosamente cercando la sua strada attraverso di lei.
L'epidurale è una realtà ben più diffusa in altri paesi che non nel nostro, ma noi adesso seguiremo il trend internazionale con i dovuti anni di ritardo. E' una questione culturale.
Viene facile pensare che tale ritardo sia dovuto alla presenza di un forte patriarcato in Italia, e che di conseguenza l'epidurale venga vista e rivendicata come un diritto per la donna, finora negatole, pensata come un progresso emancipativo.
Ma scrutando il tema con uno sguardo più attento, l'epidurale si rivela come il completamento della scissione della donna tra corpo e mente, iniziato molti anni prima.
Dice Barbara Duden, nota storica tedesca dalla sua prospettiva di storia del corpo femminile:
"Il corpo della donna è diventato un luogo colonizzato, e il bambino un prodotto opzionale, che puoi decidere di avere o non avere. Una scelta che ricade sulle donne, ma in realtà è un esempio della infiltrazione del management tecnologico nell'area più intima della persona umana. E quel che è peggio che concetti del femminismo legati al corpo -autodeterminazione, scelta, controllo, decisione e responsabilità personale- vengono usati strumentalmente per sostenere questa colonizzazione, dipingendola come una presunta emancipazione dal destino biologico."

E Adrienne Rich, autrice del libro "Nato di donna" dalla sua prospettiva di evoluzione storica-antropologica: “Le moderne possibilità dell’analgesia stanno creando un nuovo tipo di prigione per le donne; la prigione della non-coscienza, delle sensazioni attutite, dell’amnesia, della passività totale.( ...) Ma lo sfuggire al dolore fisico o psichico è un meccanismo pericoloso, che può farci perdere contatto non solo con le sensazioni dolorose, ma con noi stesse!â€
Nel processo di sua emancipazione sociale la donna diventa complice dell'uomo nel suo bisogno di semplificare i processi complessi della biologia femminile, temuti come "catene" da loro e come fomentatrici di disordini dagli uomini. Quindi l'epidurale oggi appare come una necessità, sia perché le donne, essendosi allontanate dalla propria polarità femminile hanno paura del parto, ma anche e sopratutto perché la medicalizzazione del parto lo ha reso un evento eccessivamente doloroso, traumatico e senza gratificazione per la donna né per il bambino. Ha di fatto separato la donna dal suo corpo. Proviamo a seguire le tracce di questo fenomeno dei nostri tempi a ritroso. Com'è nata questa separazione tra sé e l'evento nascita? Questa paura della fatica e del dolore? Questo bisogno di rendere il parto "innocuo", neutro dal punto di vista emozionale? Come si è creata l'immagine ideale di un parto con una donna che sorride e guarda la tv, mentre il suo bambino compie la metamorfosi più grande della sua esistenza, da solo?
Da 50 anni il parto è ospedalizzato e quindi medicalizzato. La medicalizzazione aumenta il dolore, togliendogli la ritmicità, l'aspetto che lo distingue da altri tipi di dolori. Quindi almeno due generazioni di donne e uomini sono cresciuti con l'idea che il parto sia una cosa "malata", traumatica e quindi fuori dalla competenza propria, bisognoso di uno specialista. Lo dicono anche i libri scolastici.
Il dolore del parto, certo, da sempre si è cercato di lenirlo, di contenerlo, lo chiede la com-passione femminile. Ma finché il dolore veniva contenuto, senza toglierlo, finché le donne potevano partorire e vivere la gratificazione del parto, non c'era la richiesta di eliminarlo da parte loro. Lo stesso Dick Read, fautore del parto indolore degli anni ' 30 in realtà parla del ridurlo attraverso i mezzi fisiologici affinché il dolore del parto non sia niente che la donna non possa sopportare.
Prima, la richiesta di eliminarlo nasce dalla struttura ospedaliera, che non può tollerare il confronto vivo e quotidiano con l'espressione delle partorienti nelle loro doglie nella misura quantitativa derivante dalla concentrazione di tante nascite nello stesso luogo. Quindi l'ostetricia ospedaliera ha inventato ogni sorta di anestesia e analgesia ben più pericolose e ben più castranti dell'epidurale.
In questa prospettiva le epidurali moderne sono infinitamente migliori e quindi in questo senso
evviva l'epidurale!
Naturalmente l'offerta appare allettante. Chi mai sceglie la sofferenza?
Oggi la richiesta di eliminare il dolore viene anche dalle donne.
Da almeno due secoli, il parto naturale nelle società occidentali e occidentalizzate non c'è più. Da quando la donna è stata distesa a letto per partorire, le doglie si sono trasformate in dolori insopportabili, la donna non era più in grado di cooperare attivamente con lo stress del parto.
A questa condizione si è aggiunto negli anni dell'ospedalizzazione l'interventismo medico: il monitoraggio, l'immobilità totale, l'ossitocina sintetica e oggi le prostaglandine, le induzioni, il parto pilotato, la rottura delle membrane, la distensione manuale di collo uterino e perineo, le Kristeller (spinte sulla pancia), l'episiotomia, le ventose oggi sempre più facili, i parti vaginali operativi - vere violenze, fortunatamente oggi per lo più sostituiti con il taglio cesareo, l'assenza di sostegno e aiuto, ancora oggi in troppi ospedali nemmeno quello del marito, l'allontanamento immediato del bambino, tutti fattori che hanno amplificato il dolore rendendolo insopportabile e hanno tolto anche la gratificazione compensatoria data dall'accoglimento del bambino, lasciando la donna sfinita, sola e triste. Cosa rimane nella memoria di quelle donne? Di quelle bambine nate che poi hanno ri-partorito con il terrore nei visceri altre figlie e figli?

La presa di distanza, la scissione interna è il minimo che posa succedere. L'esproprio, il disempowerment si è compiuto.
E allora oggi
evviva l'epidurale!
Permette di non passarci più. Le figlie non devono più sopportare quello che hanno sopportato le loro madri. Evviva, evviva, evviva! Poi oggi l'epidurale paradossalmente è più naturale del parto spontaneo. Con l'epidurale puoi camminare, con l'epidurale il tempo della spinta non è più limitato all'ora, con l'epidurale puoi anche andare in acqua, anche se non la senti, ma è più naturale, con l'epidurale prendi farmaci, ma non ti fanno niente. Con l'epidurale sorridi durante il parto, un po' meno quando arriva il bambino, ma almeno lo vedi. Tutto questo non è possibile con il "parto spontaneo".


Che meraviglia, che sollievo, rispetto al parto traumatico!
Fa meno male. Lascia meno ammaccature. Permette una ripresa più rapida. E' un indubbio miglioramento rispetto alle condizioni precedenti. E anche più sicuro.
Forse l'epidurale ci riporta indirettamente sulla via della fisiologia, e allora:
evviva l'epidurale!
Solo che, insieme al dolore toglie anche la dinamica fisiologica del parto, il processo del divenire madre, la forza, la gratificazione, il legame biologico, l'intensità del primo incontro, il periodo sensitivo fatto di un'estasi particolarissima e la gioia.

I rischi del parto supino
Mentre non parliamo dei rischi dell'epidurale, non parliamo neanche di quelli del parto supino, medicalizzato (il 94% secondo una indagine in Germania) erroneamente chiamato "parto spontaneo". In realtà ambedue queste modalità del parto hanno rischi importanti per la salute sia della madre, che del bambino, che a volte si sovrapongono e si sommano.Tra questi si contano nel bambino problemi di adattamento postnatale, respiratori, di depressione del sistema nervoso centrale e problemi neurocomportamentali anche a lungo termine. Anche per la madre nel parto supino le difficoltà sono numerose: Il dolore è improduttivo e amplificato, lo stress psico-emotivo forte. Gli esiti in cesarei sono più frequenti con parto supino che con epidurale: in Italia siamo al 36% di cesarei contro un 4% di epidurali. I numeri sono prova del fatto che il parto "normale" nelle condizioni attuali diventa distocico. Il rischio di morte materna è più alto nel parto supino e medicalizzato che nell'epidurale e questo ancora a causa delle Kristeller, associate a uterotonici. Le complicanze a breve, medio e lungo termine per la donna nel parto supino, medicalizzato sono numerose e in parte anche gravi. Nomino qui ad esempio la sindrome post-traumatica da stress del parto, che solo ultimamente ha attirato l'attenzione degli studiosi, la depressione post partum che è talmente frequente che viene definita "fisiologica". Secondo Glazener (1995) ancora il 76% delle donne soffre di disturbi legati al parto a un anno e mezzo dopo.

La gratificazione è assente, mentre nell'epidurale è almeno parziale.
Gli anestesisti hanno visto bene: nella medicalizzazione del parto l'epidurale salva dal distress e migliora le condizioni fetali.
E quindi ancora
evviva l'epidurale!
Almeno ci porta fuori da questa violenza, anestetizza i soprusi, distanzia il trauma, addormenta le percezioni, il sentire, confonde le tracce.
E l'empowerment? La salutogenesi? La salute primale? Dove sono rimasti?
Non c'è altra via? Non c'è scelta?

Quali alternative a medicalizzazione, epidurale e parto supino?
Visto che sia l'epidurale che il parto supino indeboliscono la salute e la forza di donna e bambino, una terza via dovrebbe aprirsi. La scelta tra un parto violento e l'epidurale non è una scelta vera. Se mi devo strappare un dente e devo scegliere se farlo con o senza analgesia, la risposta e ovvia: con! Il trauma, le complicanze saranno minori (forse).
Tutt'altra cosa è partorire un bambino.
La vera scelta, l'alternativa possibile sia al parto immobilizzato e medicalizzato, sia all'epidurale per tutte c'è, le ostetriche la conoscono:
si chiama parto fisiologico, attivo, salutogenico, analgesia naturale, sostegno, assistenza one to one in travaglio.
Si chiama ambiente tranquillo, donna attiva, movimento costante, rilassamento.
Si chiama cura e nutrimento.
Si chiama coccole.
Si chiama accoglimento del bambino, gratificazione, forza, empowerment.
Si chiama educazione alla nascita e preparazione alla gestione del dolore.
Si chiama continuità dell'assistenza.
Si chiama ostetrica, la professionista per la fisiologia.
E' un'alternativa sicura, efficace, qualificante, gratificante. Lo dicono non solo le donne, ma anche le evidenze scientifiche. E con la continuità dell'assistenza la richiesta di analgesia farmacologica scende drasticamente.
Perché allora non aprire anche questa possibilità? Perché non investire nell'ostetrica, oltre che nell'epidurale? Perché non assumere più ostetriche anziché più anestesisti?
Impossibile? Troppo difficile? Troppo costoso? Troppo impegnativo?
Il problema è un altro: per realizzare questo tipo di assistenza, occorre cambiare radicalmente le condizioni di lavoro delle ostetriche stesse, intaccare i sistemi convenzionali. I turni non permettono una sufficiente continuità. Occorre ripensarle, uscire dagli schemi, superare le vecchie dinamiche di potere, cercare soluzioni innovative. Dal punto di vista politico è molto più semplice, dare l'epidurale a tutte.
Ma cos'è in gioco?
Per le donne la loro potenza generativa, per i bambini la loro salute primale e l'attaccamento sicuro, per gli uomini il passaggio a padre e il rapporto di coppia, per le ostetriche la propria professione.
Mentre l'attuale Ministro della Salute auspica il 30% di epidurali per tutte le donne in Italia, il governo inglese ha fatto una scelta diversa: vuole il 75% delle donne assistite da un' ostetrica (Changing Childbirth 1993).
Inghilterra, Olanda, Canada, Nuova Zelanda hanno dato l'esempio su come fare. Le ostetriche sono assunte dalla Regione o dal Servizio Sanitario Nazionale e operano in piccoli teams, prendendosi cura di un gruppo di donne che seguono con continuità dal concepimento fino alle esogestazione e che assistono al parto nel luogo scelto dalla donna. Altri paesi hanno introdotto i reparti di fisiologia negli ospedali, gestiti solo dalle ostetriche.
Per fortuna, nonostante la totale mancanza di promozione sociale e politica, in tutto il mondo ci sono infinite piccole e grandi esperienze dove alcune ostetriche, insieme ad alcune donne riescono a mantenere integra la nascita e a vivere la gratificazione di un parto attraversato con le proprie forze. Insieme tengono viva la fiamma del saper partorire, in attesa di un nuovo appuntamento fra qualche anno o decennio, dove il fuoco dell'esperienza della nascita potrà di nuovo accendersi e illuminarne la scena.

Riferimenti bibliografici:
D&D n. 38, I rischi del parto tecnologico, settembre 2002, redazione@marsupioscuola.it
D&D n. 54, L 'epidurale: dalla scelta informata all'assistenza specifica, settembre 2006
Expert maternity group (199'): Changing Childbirth, Department of Health, London, GB
Glazener C.M.A. et al. (1995): Postnatal maternal morbidity: extent, causes, prevention and treatment, J of Obst. And Gyn., vol.102, no 4, pp 282-287
Paciornik M. (1985): Come partorire accoccolate, IPSA, Palermo
Rich A. (1983): Nato di donna, Garzanti ed.
Avatar utente
shamalu
logorroica
logorroica
 
Messaggi: 2296
Iscritto il: 15/10/2008, 13:49
Località: romagna

articolo sull'epidurale

Sponsor


Re: articolo sull'epidurale

Messaggiodi Nadia » 02/07/2009, 21:21

Io ti posso parlare ovviamente solo della mia personale esperienza.
Ho fatto un corso pre-parto dove l'ostetrica ci ha spiegato qual è il vero parto naturale, e dicendoci anche che il parto supino veniva preferito dalle ostetriche perchè più semplice per loro, più immediato. Ci ha detto che avremmo dovuto insistere, farci sentire, perchè con le primipare facevano quello che volevano.
Io ho partorito con parto supino, fiduciosa delle ostetriche che mi seguivano anche perchè ormai stanca e sfinita fisicamente.
L'epidurale l'ho chiesta, all'ultimo momento, perchè il dolore era molto forte (causa flebo di ossitocina) ma non è stato necessario farla.
Sono molto favorevole a certe nuove scoperte in campo medico, scoperte che aiutino a soffrire meno. Sull'epidurale penso che la cosa importante sia mettere al corrente le donne di tutti i fattori positivi e di tutti i rischi che corre. Detto ciò, non mi importa se l'epidurale è in aumento per la paura di un dolore così naturale, che non dovrebbe spaventare. Una donna può avere certe fragilità che un'altra non ha, e trovo giusto lasciare al singolo la decisione per sè e per il suo bambino. L'importante, ma molto importante, è che le venga spiegato tutto quanto perchè la scelta venga ben ponderata.

Aggiungo un'altra piccola cosa: io trovo anche che ultimamente si cerchi di preferire il più possibile un parto naturale, anche se io ho partorito da supina e con flebo (che ho espressamente chiesto io) mi pare di capire che ormai una partoriente abbia ampia libertà di scegliere come far nascere suo figlio. Ho visto che in tanti ospedali c'è il roaming in, c'è sostegno anche dopo al parto.
insomma mi pare che le cose stiano migliorando in questo senso. Quindi è bene che si ritorni ai primordi, dove una donna partoriva come vuole la natura, ma è anche bene che ci sia la possibilità di scegliere di soffrire meno, se uno lo vuole.
Immagine
sosteniamo tutte con un caloroso abbraccio il secondo omino da sinistra, nato sfortunatamente senza occhi e senza bocca.
Avatar utente
Nadia
pettegola
pettegola
 
Messaggi: 7884
Iscritto il: 15/10/2008, 10:24
Località: La Spezia

Re: articolo sull'epidurale

Messaggiodi etabeta » 03/07/2009, 13:48

dopo 10 ore di travaglio mi hanno fatto un cesareo d'urgenza quindi il mio è in assoluto il parto più medicalizzato che esiste. Io capisco cosa dice l'autrice (anche se non so se è madre oppure no) però non trovo giusto innalzare in questo modo il parto naturale senza epidurale perchè se soffri vuol dire che è più bello, perchè se soffri vuol dire che ti godrai meglio tuo figlio e perchè la sofferenza non è data dal parto in se ma dal fatto che le ostetriche o l'ambiente non è idoneo alla tua tranquillità. Secondo me sono balle; ognuna ha una soglia del dolore diversa e non si può generalizzare o peggio toccare alcuni tasti per far decidere da una parte anziche dall'altra. Ci sono donne che riescono a farsi togliere un dente (visto che si parlava di questo) senza l'aiuto dell'anestesia (e non bisogna andare tanto lontano, haruko lo ha fatto) altre che non fanno neanche la ceretta perchè fa troppo male. Se ci sono modi per soffrire meno mi sembra riduttivo remare contro perchè il dolore è bello e se non soffri vuol dire che non sei una buona madre perchè hai messo la tua sofferenza dinanzi al benessere di tuo figlio; facile e subdolo giocare così.

Nell'ospedale dove ho partorito io c'era il roaming, c'era la stanza del parto accogliente e intima, c'era la vasca idromassaggio per il parto in acqua c'erano tante cose per facilitare la tranquillità e la serenità della donna che sta per partorire e nella mia zona tutti gli ospedali sono così; non mi sembra ci sia tutta questa medicalizzazione di cui parlano; il fare o non fare l'epidurale deve essere una scelta libera di ogni donna senza vincoli e allusioni.

Si è ottime madri anche se si sceglie l'epidurale e se il bambino sentirà la madre più rilassata e partecipe sarà sicuramente più sereno e tranquillo lui; se avrò un altro figlio e potrò scegliere se fare l'epidurale accetterò perchè ho già sperimentato e sto sperimentando con mano che essere madre è molto di più che partorire con dolore.
Immagine
Avatar utente
etabeta
Moderatore globale
Moderatore globale
 
Messaggi: 10676
Iscritto il: 15/10/2008, 10:32
Località: pianeta terrestre

Re: articolo sull'epidurale

Messaggiodi Nadia » 03/07/2009, 13:52

concordo in pieno Eta, come al solito riesci a dire le cose come vorrei fare io
Immagine
sosteniamo tutte con un caloroso abbraccio il secondo omino da sinistra, nato sfortunatamente senza occhi e senza bocca.
Avatar utente
Nadia
pettegola
pettegola
 
Messaggi: 7884
Iscritto il: 15/10/2008, 10:24
Località: La Spezia

Re: articolo sull'epidurale

Messaggiodi etabeta » 03/07/2009, 14:01

:ok1: :ok1: :ok1: a me fa arrabbiare solo una cosa; il fatto che toccano determinati argomenti per indurti a credere che scegliendo di soffrire meno stai facendo non solo un danno a tuo figlio ma senza neanche tanti mezzi termini non sei una buona madre e questo mi fa rabbia perchè non è giusto.
Immagine
Avatar utente
etabeta
Moderatore globale
Moderatore globale
 
Messaggi: 10676
Iscritto il: 15/10/2008, 10:32
Località: pianeta terrestre

Re: articolo sull'epidurale

Messaggiodi Nadia » 03/07/2009, 14:11

Eta io di gente così non ne ho trovata per fortuna, capisco che l'epidurale ha i suoi rischi, ma una volta che la donna è messa al corrente, la sua scelta per me è più che rispettabile nel momento in cui decide di farla, non penserei mai che una è meno madre per questo.
Immagine
sosteniamo tutte con un caloroso abbraccio il secondo omino da sinistra, nato sfortunatamente senza occhi e senza bocca.
Avatar utente
Nadia
pettegola
pettegola
 
Messaggi: 7884
Iscritto il: 15/10/2008, 10:24
Località: La Spezia

Re: articolo sull'epidurale

Messaggiodi shamalu » 03/07/2009, 15:31

Difatti nell'articolo il passaggio in cui l'autrice innalza il parto naturale senza epidurale ed aiuti esterni per rafforzare e consolidare il legame che c'è tra madre e figlio lo trovo anche io ingiusto. Io ho avuto un parto medio facile, nel senso che mi ero scelta un'ostetrica che mi seguisse per il travaglio a casa di modo da andare in ospedale il più tardi possibile.
L'ostetrica mi ha seguito bene, diciamo che mi ha indicato le posizioni da assumere per agevolare la discesa del bambino, mi ha ricordato la respirazione e tutto questo nel tranquillo e comodo ambiente di casa mia; però non raccontiamoci barzellette, le contrazioni sono sempre dolorose sia a casa sia in ospedale. Io l'unica cosa che ho notato di diverso è che a casa le contrazioni erano regolari mentre una volta arrivata in ospedale cambiando ambiente e rendendomi conto io che ero ad 8 cm e che da lì a poco avrei partorito mi sono spaventata, non so se è proprio il termine giusto per definire il mio stato, ero smarrita. Così mi hanno fatto la flebo e sono ripartite le contrazioni che a 10 cm mi hanno rotto le acque e poi va beh il finale di parto con la ventosa.
So che ad alcune ragazze è andata peggio e per questo mi ritengo abbastanza fortunata ma io propenderei questa volta per l'epidurale, perchè come giustamente dite voi una non è meno madre perchè soffre di meno durante il aprto e poi perchè se la medicina va avanti e ti può offrire validi aiuti perchè non usufruirne :du:
Avatar utente
shamalu
logorroica
logorroica
 
Messaggi: 2296
Iscritto il: 15/10/2008, 13:49
Località: romagna

Re: articolo sull'epidurale

Messaggiodi etabeta » 03/07/2009, 15:35

shamalu ha scritto: se la medicina va avanti e ti può offrire validi aiuti perchè non usufruirne :du:


concordo in pieno e se hai la possibilità fai benissimo :ok1:
Immagine
Avatar utente
etabeta
Moderatore globale
Moderatore globale
 
Messaggi: 10676
Iscritto il: 15/10/2008, 10:32
Località: pianeta terrestre

Re: articolo sull'epidurale

Messaggiodi shamalu » 03/07/2009, 15:49

in ogni caso ho scelto di fissare il colloquio con l'anestesista e prenotare l'epidurale per il parto; posso comunque scegliere al momento del parto di non farla più, mentre non posso chiederla se prima non avevo avuto l'incontro con l'anestesista. All'ospedale della mia città funziona così.
Avatar utente
shamalu
logorroica
logorroica
 
Messaggi: 2296
Iscritto il: 15/10/2008, 13:49
Località: romagna

Re: articolo sull'epidurale

Messaggiodi etabeta » 03/07/2009, 15:54

si è vero sha anche da me funziona così; fai benissimo non precluderti la scelta che è un tuo sacrosanto diritto
Immagine
Avatar utente
etabeta
Moderatore globale
Moderatore globale
 
Messaggi: 10676
Iscritto il: 15/10/2008, 10:32
Località: pianeta terrestre


Torna a TG Donna

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron